
A una settimana dall'approvazione della delibera sulla vendita di San Siro in consiglio comunale, passata grazie all'uscita dall'aula dei consiglieri di Forza Italia e con le ferite ancora da leccare, nella maggioranza scoppia il caso del Salva Milano. Non tutti all'interno del Pd hanno apprezzato le dichiarazione del sindaco che è stato ben felice dell'aiutino degli azzurri per portare a casa un risultato agognato da mesi e su cui aveva messo la faccia oltre che "in palio" la poltrona da sindaco. "Ci sono tante materie su cui dovremmo lavorare di più con Fi" aveva detto. Salvo poi specificare ieri: "Io non ho aperto politicamente, a Fi ho aperto sui problemi". Sullo sfondo il Patto per Milano lanciato dall'europarlamentare ed ex sindaco Letizia Moratti che prevedeva la delibera sullo stadio, ma anche sull'urbanistica e il Salva Milano. "La questione urbanistica - ha ribadito ieri Sala - non si risolverà mai solo localmente, ma solo se c'è un intervento legislativo a livello nazionale. Il Salva Milano è morto e defunto, ma il problema è rimasto: per cui se c'è una forza dell'attuale maggioranza che si vuole fare carico di riaprire la discussione, ben venga. Ormai i tempi sono tali per cui le nostre cose dovremmo risolvercele noi", ha concluso.
Sembra però che sul Salva Milano si stia lavorando in Senato: alla commissione Ambiente è in discussione un disegno di legge sulla rigenerazione urbana che conterrebbe degli articoli sulla "demoricostruzione autorizzabile con Scia". Non solo, sembra che il governo si stia preparando a redigere un nuovo testo unico sull'edilizia. Che sia necessario un riordino della materia è qualcosa che da due anni ormai viene richiesta sia dai rappresentanti dei costruttori, dalle associazioni di categoria e dal Comitato delle Famiglie sospese che hanno chiesto a più riprese un intervento legislativo chiarificatore.
Proprio ieri il vicepremier e leader azzurro Antonio Tajani è venuto allo scoperto con la proposta di un Commissario ad acta per sbrogliare la paralisi dell'urbanistica milanese. "Non possiamo accettare che Milano si fermi perché ci sono dei problemi all'interno della maggioranza di sinistra. Ci sono dei cittadini onesti e per bene che hanno fatto degli investimenti e i loro soldi rischiano di andare in fumo: questo non può assolutamente essere accettato. Noi siamo pronti da sempre ad andare avanti con il Salva Milano e quindi procediamo in quella direzione. Siamo favorevoli anche a un commissariamento".
Proposta rispedita al mittente da un sindaco stizzito: "Il Salva Milano per me è morto e sepolto. La questione, piuttosto complessa, non la risolverebbe certamente un Commissario. Ci sono in campo Procura, Tribunale, Prefettura, Comune e una soluzione non è ancora stata definita". Ma una sorta di commissariamento è già stata fatta proprio al tavolo in Prefettura con la segnalazione di tutte le pratiche bloccate negli uffici comunali al prefetto Sgaraglia.
Non solo, fa specie che il sindaco ora attacchi Tajani accusando "solo di fare confusione", quando una settimana fa ha preservato Sala dalla sconfitta politica, come sottolinea la Lega con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Alessandro Morelli: "Altro che commissario sull'urbanistica e Salva Milano. Tajani doveva dire a quelli di Forza Italia di votare contro la delibera in Consiglio. Prima fai la stampella, poi inneschi una pantomima in cui la prima parte in commedia è proprio di Sala".