Saldi, i milanesi spendono 170 euro a testa

Code davanti ai negozi, ressa e tanta pazienza per trovare, in mezzo a tante offerte, l'affare: sono partiti ieri i saldi della stagione estiva a Milano. Tre settimane nell'arco delle quali i milanesi spenderanno complessivamente 380 milioni di euro, 172 euro a persona, che diventano 500 euro in media a famiglia.
Anche se tra i negozianti già si parla di flop, con un calo nelle vendite del cinque per cento rispetto all'anno scorso. E Codacons avverte: «A fine stagione i saldi estivi faranno segnare un calo nell’ordine del -15 per cento».
Gli esercenti però sperano di trarre un po’ di respiro dalla crisi economica e da vendite in calo un po’ in tutti i settori al dettaglio, e nel quale mediamente si registra il 17 per cento delle vendite dell'anno.
«Ripetere i risultati dell'anno scorso sarebbe già un buon risultato – frena però Giorgio Montingelli della Camera di Commercio di Milano -. Molti commercianti ci segnalano una partenza lenta. E il caldo non ha certo aiutato: staremo a vedere».
I consumatori, invece, hanno le idee chiare su cosa aspettarsi dai saldi: risparmio all’insegna della qualità, e la possibilità di comprare quegli «oggetti del desiderio» adocchiati da tempo ma ai quali si era rinunciato, complice la crisi. Crisi che ha lasciato molta più merce invenduta sugli scaffali degli anni scorsi – circa il 55 per cento del totale - con la conseguenza positiva che durante i saldi c’è molta più scelta del solito.
Ecco allora che proprio gli esclusivi e proibitivi negozi del quadrilatero della moda sono stati presi d’assalto, con lunghe code in particolare davanti ai negozi di Gucci in via Montenapoleone, Burberry e Ralph Lauren. Una clientela spesso giovane e giovanissima, con l'obiettivo dichiarato di portare a casa qualcosa di griffato, purché sia: dal cappellino al portachiavi, all'intimo.
Accanto a questi, come ogni anno, ci sono i turisti, molti dei quali vengono apposta a Milano nel periodo dei saldi facendo impennare le prenotazioni dei cinque stelle di lusso nell'area del quadrilatero. Mohamed, pazientemente in fila davanti a Gucci, viene da Istambul, e ha le idee chiare: «Spero di trovare qualche affare fra le calzature» spiega. Mentre a Marc e Jean, una coppia francese, fa gola tutto, «purché sia di Gucci».
Dall'altra parte, si riconfermano i successi delle grandi catene di moda giovane, da Zara a Sisley, da H&M a Nadine, dove fin dal mattino ci sono state lunghe code sia alle casse che ai camerini, grazie anche ad una politica commerciale aggressiva con sconti medi del 50-70 per cento. «Siamo soddisfatti di questo primo giorno – raccontano da Nadine in Corso Vittorio Emanuele -.

Hanno venduto bene i capi con grossi sconti che quelli più popolari fra le clienti, come gli abiti floreali, sui quali lo sconto è modesto, attorno al 20 per cento». Quest’anno i negoziano sono partiti da subito con i saldi seri: merce scontata del 50 per cento. In pochi quelli che si sono limitati al 10 o 20 per lanciare nuovi ribassi tra qualche giorno.

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