Saldi, negozi pieni ma acquisti al rallentatore

Occhiali da sole, sandali comodi, bottiglietta d’acqua in borsa e pantaloncini corti. I professionisti dei saldi si sono preparati al meglio per andare a caccia dell’affare dell’estate. E non si sono certo fatti intimorire dal sole battente delle prime ore del pomeriggio. Si sono semplicemente organizzati. O meglio, organizzate. E così eccoli i mini eserciti di ragazze e signore: in fila, alle 14, davanti alle vetrine chiuse per la pausa pranzo dei negozi di abbigliamento. Qualche folata d’aria fresca allevia l’attesa, ma nessuno sembra preoccuparsi della canicola.
I negozi sono pieni per il primo giorno di saldi estivi: chi prova magliette e scarpe, chi entra al volo e compra sulla fiducia capi che probabilmente ha già provato nei giorni scorsi. Fin dalla mattina in molti si sono riversati nei centri commerciali, alla Rinascente di piazza Duomo e nei punti vendita delle grandi catene d’abbigliamento, come Zara e Gap, per cercare di aggiudicarsi l’occasione dell’estate.
Ma, a sentire chi sta dietro la cassa, gli affari non vanno poi così bene. La gente entra, guarda, tocca, prova ma lascia lì la merce e non compra. O per lo meno, gli acquisti sono abbastanza modici anche se è presto per dirlo. Le somme della stagione si tireranno entro la fine della prossima settimana quando, guardando ciò che è rimasto sugli scaffali ci si potrà rendere davvero conto di come sono andate le vendite.
Tuttavia le vie di Montenapoleone e le stradine del quadrilatero della moda sono piene di gente con sacchetti, anche all’ora di pranzo. Lontano da picchi pre-crisi, l’impressione è, però, che l’afflusso sia inferiore anche all’anno scorso, con code più brevi, solo davanti ad alcune tra le grandi griffe, e con clienti per lo più di origine orientale o mediorientale (molte le donne col velo). Federmoda nei giorni scorsi aveva stimato una spesa pro-capite media, per i saldi a Milano, pari a circa 150 euro.
Per ora gli sconti si aggirano sul 20 e 30% ma potranno a breve arrivare anche al 50% sui tipici prodotti estivi come gli shorts, i pareo ed i top. Confesercenti Milano calcola che un milanese su sette approfitterà dell’ondata di sconti.

«Le vendite in saldo - stima l’associazione - costituiranno il 26% dell’intero fatturato stagionale e sono un’occasione per raddrizzare una stagione di stagnazione dei consumi e difficoltà delle aziende. Oltre il 70% degli acquisti in saldo saranno fatti in centro. Solo il 30% si rivolgerà ai centri commerciali della periferia milanese».

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