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Saldi, il Paese che piange la crisi sta ore di fila per fare lo shopping

A Milano ressa anche per le griffe a prezzo pieno, Roma costretta a fermare i mezzi pubblici. E davanti all’outlet auto in coda per dieci chilometri

Saldi, il Paese che piange 
la crisi sta ore di fila 
per fare lo shopping

Per i saldi partenza record con schiaffo alla crisi. L'Italia che piange in tv perché non riesce ad arrivare a fine mese, le famiglie che stringono la cinghia per fare la spesa, i consumatori indebitati, sono stati tutti contagiati dalla febbre degli sconti, tanto che ieri hanno preso d'assalto i negozi delle città. «Mai vista così tanta gente», hanno scandito a fine giornata, in un coro unanime, i commercianti di Milano e Roma che hanno fatto affari d'oro. Dalla capitale arriva il primo dato: più 10 per cento rispetto al 2009.
Gli italiani che non amano le code hanno pazientemente atteso lunghe ore per i saldi, tutti fermamente convinti che fare compere durante i saldi sia una scelta intelligente, attenta e parsimoniosa.
Da Nord a Sud, la corsa ai saldi ha messo in ginocchio il traffico. Decine di chilometri di auto in coda fuori dalle grandi città, dalla Madonnina al Colosseo. Nella capitale la folla davanti alla vetrine del centro storico ha costretto allo stop la circolazione dei mezzi pubblici, obbligando tutti a muoversi a piedi. E alle porte della città, sulla via Pontina, auto in coda per 10 chilometri per arrivare all’outlet di Castel Romano.
A Milano, nel quadrilatero della moda e nelle altre vie dello shopping, strade e marciapiedi invasi dai clienti, con un'orda di turisti giapponesi armati di seggiole pieghevoli per non stancarsi nella lunga attesa, davanti alle vetrine delle griffe più famose: da Armani a Dolce&Gabbana, da Prada a Hermes, da Gucci a Ralph Lauren.
Sempre a Milano, il primo giorno dei saldi ha incoronato un fenomeno nuovo: il negozio di abbigliamento di Abercrombie&Fitch, che non fa neppure gli sconti, ma che è stato assediato da migliaia di giovani attirati da commessi e commesse che ballano come in discoteca.
Ressa anche a Napoli, Palermo, Bologna, Firenze. Mentre a Venezia ci si è messo il maltempo a guastare i piani di incassi straordinari dei commercianti.
Ma c'è anche chi ha tentato di misurare la fatica e lo stress da sconto. Lo ha fatto uno studio commissionato dalla Nescafè. Il popolo che va a caccia di affari in questi giorni deve affrontare in media 11 code e 4,5 chilometri per acquistare i capi desiderati a prezzo ridotto, guardando dalle 80 alle 130 vetrine. La ricerca suddivide anche i compratori in cinque tribù: dai «secchioni degli sconti», che si preparano per tempo, agli acquirenti dell'ultimo minuto. L'acquisto, infatti, richiede il suo tempo: la maggior parte degli italiani prima di tirare fuori il portafoglio ci penserà bene, almeno mezz'ora.
Ma chi approfitterà degli sconti? Per la Confcommercio, il 67,4% dichiara di aspettare i saldi per fare acquisti, mentre il 68,4% spenderà tra i 100 e i 300 euro. Controcorrente Federconsumatori e Adusbef, secondo cui solo il 45% delle famiglie è interessata ai saldi.

Ma le code di ieri non sembrano dargli ragione.

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