"Saldi sì, ma aiuti tutto l’anno: un piano per ragazzi e casalinghe"

Terzi: "Sostegni anche alle imprese, aprire un tavolo con banche e governo". Nel 2009 spesa scontata per i giovani, donne a "scuola" di ricette economiche

Sottobanco sono già iniziati da giorni. I saldi ufficiali scatteranno però il 3 gennaio e Confcommercio calcola che ogni famiglia spenderà in media 450 euro per abbigliamento e accessori. Non ci sarà una «notte bianca» degli acquisti scontati, come nelle ultime edizioni: l’assessore alle Attività produttive Giovanni Terzi ci sta lavorando per i saldi estivi di giugno però sarà «agganciata a tante iniziative ed eventi per i giovani». Ma in tempi di crisi, il Comune non vuole che gli acquisti calmierati per le famiglie si concentrino solo nelle «finestre» delle svendite promozionali. E ha in mente per tutto il 2009 un pacchetto di iniziative scontate, destinatari i giovani, le casalinghe, gli anziani. Intanto, anticipa l’assessore Terzi, tra il 7 e il 10 gennaio «quindi dopo una settimana al via dai saldi, farò una riunione con l’Unione del commercio per esaminare la situazione reale delle vendite. Perché dobbiamo incentivare sia i consumatori che le imprese». Ragion per cui intende convocare un tavolo con gli assessori al Commercio sia della Regione che della Provincia «per studiare insieme forme di sostegno ai commercianti, con bandi per la ristrutturazione del credito a quei negozi che hanno diminuito le vendite a causa dei cantieri» ma anche «con i distretti commerciali che stanno per partire».
Oltre alla card per i giovani dai 16 ai 26 anni, che partirà a fine gennaio e permetterà di fare la spesa con lo sconto in centinaia di negozi della città («quindi, un aiuto indiretto anche alle famiglie», precisa Terzi) il Comune lavorerà «con i commercianti a una politica di acquisti incentivati per alcune categorie, a partire proprio dai ragazzi». Tra gli obiettivi di Palazzo Marino c’è anche quello di «favorire l’educazione a consumare i cibi della tradizione, che usano “tagli” più economici ma non meno nutrienti». E un progetto con Federcasalinghe «per diffondere tra le donne che “lavorano” in casa l’abitudine a cucinare una serie di ricette economiche». Continuerà anche nel 2009 infine l’offerta di «prodotti scontati nei mercati comunali coperti, la scelta verrà fatta secondo i suggerimenti degli operatori». Aiuto alle famiglie che faticano ad arrivare alla quarta settimana ma, insiste, «anche alle imprese, dobbiamo incentivare l’apertura di nuovi spazi». Obiettivo che va raggiunto «coinvolgendo Regione, governo, la Camera di commercio, l’Associazione delle banche italiane».
Fiducioso il sindaco Letizia Moratti: «Milano va alla grande perché i milanesi vanno alla grande. Siamo tutti impegnati perché nel 2009 si possano realizzare i sogni e le speranze dei cittadini, sappiamo che può essere anche difficile per la crisi internazionale ma ce le metteremo tutta».
Sono proprio di ieri due ricerche sui consumi in città. La prima, di Assoedilizia, dice che con un reddito procapite di 27.500 euro all’anno la Lombardia è tra le regioni più ricche d’Italia, anche se il 4,7% delle famiglie vive sotto la soglia di povertà e solo il 19% (il 15 in città) nel 2008 è riuscito a risparmiare, altrettanti si sono indebitati. I milanesi spendono il 17,1% del proprio reddito in alimenti e bevande, il 25 per la casa, il 6,8 in abbigliamento e calzature, il 14,1 nei trasporti.

E in tempi di crisi, dice un’indagine del mensile «World & pleasure», anche i ricchi tirano la cinghia. Nel 2009 l’acquisto di champagne calerà del 70%, ma tiene l’auto: almeno a Milano, il 78% ha intenzione di cambiarla.

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