Sale la febbre Inter Sabato a Marassi sarà tutto esaurito

Sarà la carica dei trentamila a Marassi che indosserà l'abito della festa per il gran galà con l'Inter, i tifosi doriani si sono dati appuntamento allo stadio per spingere Cassano e soci verso l'impresa. La prevendita sta volando (Distinti e Tribuna superiore sono esauriti) per il big match ed è incominciato il conto alla rovescia. La Samp, dunque, è pronta, consapevole di questo entusiasmo contagioso nell'ambiente doriano, che potrebbe servire per fare lo sgambetto ai campioni d'Italia. «Ci onora giocare con l'Inter la prima partita di campionato, perché saremo quelli che danno il battesimo ad un allenatore come Mourinho. Abbiamo visto l'Inter nella Supercoppa contro la Roma. Ha dimostrato di essere una corazzata, e noi li affronteremo con molto rispetto», ha spiegato Beppe Marotta, ad doriano, prima di entrare all'assemblea straordinaria di Lega a Milano dove all'ordine del giorno c'era il tema caldo dei diritti televisivi.
Il dirigente blucerchiato non si è sbilanciato più di tanto sull'ipotesi Paloschi («Dopo l'arrivo di Sheva, credo che possa essere ceduto dal Milan: vedremo») mentre ha detto chiaramente che ci saranno nuovi arrivi soltanto in presenza di determinate condizioni: «Il nostro mercato è chiuso fino a gennaio. Potremmo muoverci solo per un affare che ci farebbe fare il salto di qualità», ha concluso l' amministratore delegato della Samp. Intanto, la squadra prosegue la preparazione (da valutare ancora le condizioni di Dessena e Bonazzoli) ma la sensazione è quella di una formazione blucerchiata che punterà sul 3-5-1-1 con Cassano a fare come Totti nella Roma e un altro (diverse le soluzioni) alle sue spalle con il compito di funzionare da «elastico» tra il centrocampo e Fantantonio.

Ed è una Samp che sogna il bottino pieno, come spiega anche Daniele Gastaldello: « Il confronto tra le due rose non esiste, ma noi abbiamo già dimostrato di potercela giocare con chiunque: prepareremo al meglio la partita, studieremo pregi e difetti dell'Inter, cercheremo di superare anche le loro motivazioni e la loro voglia di vincere all'esordio con un nuovo allenatore, e se alla fine usciremo sconfitti ugualmente, beh, stringeremo la mano ai nostri avversari. Ma paura non ne abbiamo, tanto meno davanti ai nostri tifosi».

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