Sale il Leone, ma Ligresti resta leader nei «danni»

Dopo l’operazione Toro, la quota di mercato è al 18% contro il 23% di Fonsai. Aumenta la concentrazione

da Milano

Dopo l’acquisizione della Toro, il gruppo Generali cresce, ma non raggiunge il primo posto nel mercato dei premi assicurativi per danni: Fondiaria-Sai resta il leader del comparto, con 4,2 miliardi di premi e una quota di mercato del 23,2%. Generali e Toro scalano due posizioni, superando Allianz e Unipol, e si piazzano sul gradino d’onore con il 18,2% di quota di mercato. Seguono il gruppo Allianz (che comprende Ras e Lloyd Adriatico), che mantiene poco meno del 16%, e Unipol, con l’11,7 per cento. Mentre ben distaccati restano, nell’ordine Cattolica (5,4%), Reale Mutua (4,1%), Zurigo (3,7), Axa (3,6) e Sara (3,2).
È questa la nuova mappa del settore secondo la fotografia dell’Isvap, l’Authority delle compagnie, nel suo ultimo rapporto statistico, riferito alla fine del 2005. Una classifica da cui si nota come la «geografia» dei danni, negli ultimi 3 anni, sia cambiata subendo un profondo processo di concentrazione in seguito alla nascita di 3 nuovi soggetti: Fondiaria-Sai, Unipol-Winterthur e, ora, Generali-Toro. Posizioni guadagnate ai danni, in sintesi, di Allianz, che fino al 2001 era di gran lunga il primo player. E che ora si trova al terzo posto.
Così, oggi i primi 3 gruppi assicurativi nazionali, che contano 23 imprese (pari al 32% di quelle presenti), sfiorano da soli il 60% del mercato. Mentre nel 2001 per ottenere la stessa quota bisognava contare 5 gruppi, comprendenti ben 32 imprese (40%).
Lo studio, in un altra sezione, esamina anche l’incidenza di atti criminosi sul mercato. Vale a dire tutti i sinistri connessi con attività di rilievo criminale.

Emerge che tale fenomeno è in contrazione: l’incidenza sul totale dei sinistri è del 2,8%, in calo del 3,7% rispetto all’anno prima. Tuttavia, in alcune regioni, il fenomeno è in controtendenza. Si tratta della Campania, di Abruzzi e Molise. La legalità trionfa, invece, in Piemonte (-25%) Liguria e Toscana (-15%).

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