Salita della Misericordia regalata a tossici e balordi

Da dieci anni la «creuza» che unisce via San Vincenzo a via Carcassi è abbandonata dal Comune

Salita della Misericordia regalata a  tossici e balordi

Roberta BottinoSalita della Misericordia è uno dei tanti scandali che gettano nel più completo degrado il centro di Genova. Una «creuza» tipicamente ligure che si dirama da via San Vincenzo fino ad arrivare in via Carcassi, sopra il Tribunale. Dal 1999 però questa salita è stata chiusa, e non è più percorribile se non da tossicodipendenti che scavalcando la recinzione approfittano della strada solitaria per bucarsi. Un'indecenza sotto gli occhi dei passanti e di tutti i numerosi frequentatori del tennis club, che si trova proprio al fianco di questa via fantasma.«Il Comune di Genova ha murato la strada dopo che una drogata era morta cadendo proprio in salita della Misericordia - racconta il proprietario di un negozio della via -. Per non avere altri problemi, hanno pensato di chiudere la strada, invece di metterla in sicurezza o di fare controlli. Così da quasi dieci anni la civica amministrazione ha chiuso un occhio sul problema e fa finta di niente. La situazione così è precipitata ed ora è ancora peggio di prima. I tossicodipendenti ci sono sempre, anzi forse di più, e la strada è diventata una discarica a cielo aperto».Nella parte iniziale di salita della Misericordia, nei pressi di via San Vincenzo, proprio a un metro dalla porticina verde di ferro che permette di accedere ai campi da tennis, s'innalza un muro fatto di lamiere imbrattate con disegni e frasi che superano abbondantemente ogni limite di decenza. «Noi accompagnamo i nostri figli a tennis - dice una coppia di genitori - perché nonostante questa sia una zona in pieno centro, non si sa mai chi possano incontrare e soprattutto, con tutte le siringhe sparse a terra, è davvero pericoloso persino camminare».Coloro che si servono delle limitrofe scalette di via della Tosse per arrivare in via Carcassi, ormai si sono rassegnati di fronte a quell'immondezzaio, e le uniche parole che escono unanimamente dalle loro bocche sono: «E' uno schifo». E non gli si può dare davvero torto. La parte terminale di salita della Misericordia offre una veduta d'insieme quanto mai desolante. Una staccionata semi distrutta di legno porta un cartello sbilenco che indica lavori in corso, e un ridicolo divieto di entrata che evidentemente non rispettano in molti. Soprattutto i numerosi tossicodipendenti che lasciano lungo quella salita ricordi in abbondanza. Oltre quella staccionata pericolante, c’è un tappeto di siringhe, alcune volte impercettibili, perché nascoste tra il ciottolato. Ma non solo siringhe e cartine popolano la «creuza», si possono vedere anche bottiglie, e quintali di «rumenta». Se poi vi capita di fare una passeggiata in via Carcassi e gettate uno sguardo in basso, vi attende una vista spettrale.

Il panorama che offre questa zona nel centro di Genova è: campi da tennis a sinistra, la bella scalinata della Tosse a destra e in mezzo un serpentone di degrado. È giunta quindi l'ora che il Comune, dopo quasi dieci anni, prenda provvedimenti e dimostri un po' di «misericordia» per quella salita.

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