(...) «le aree grigie della normativa italiana che regolamenta il transito dei megayacht e i continui controlli della guardia di finanza che si intensificano nel periodo estivo». «È strumentale fare controlli rincorrendo il diportista in costume da bagno - puntualizza Albertoni - Così facendo spingiamo i turisti della nautica verso i nostri competitors: Spagna e Francia, ma anche Croazia e Montenegro». È a tinte fosche il quadro del settore dell'industria nautica: tra il 2008 e il 2010 il fatturato globale è calato del 45% e il valore del comparto negli ultimi tre anni si è dimezzato, passando dai circa 6,2 miliardi di euro del 2008 ai 3,4 di oggi. Albertoni crede nella ripresa di un settore che, nonostante la crisi, dà lavoro a 27 mila persone in Italia: «Nel primo trimestre del 2011 l'emorragia si è arrestata grazie soprattutto all'export che compensa lo stallo del mercato interno».
Parole d'ordine per le imprese della nautica: internazionalizzazione e apertura sui mercati emergenti del Bric. «Nell'economia globalizzata il ruolo delle fiere è saper cogliere il giusto equilibrio tra locale e globale e nel caso del Salone, eccellenze del made in Italy e la migliore produzione nautica mondiale».
Così ha sintetizzato la mission della manifestazione Sara Armella, neopresidente di Fiera di Genova alla prima uscita pubblica. «L'edizione di questanno sarà un mix tra tradizione e rinnovamento» ha detto Armella. Tra le novità del Salone 2011, oltre a una diversa organizzazione degli spazi espositivi, l'apertura serale nella giornata inaugurale, un'ampia sezione dedicata alla vela e la possibilità per i visitatori di fare un giro sulla barca dei sogni con «A boat experience».
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