Il salotto di Fazio brilla con i big del Polo

Il conduttore: «Nella mia trasmissione Berlusconi è venuto dieci volte contro le 42 di Bertinotti, le 40 di Pecoraro e le 33 di Fassino»

Alex Dardi

Alla fine pure Che tempo che fa dice qualcosa di destra. Il salotto buono di Raitre è diventato una vetrina strepitosa per i politici della Casa delle libertà che, ascolti alla mano, hanno battuto nettamente i capipartito dell’Unione. Basta mettere in fila gli share raggiunti dalle interviste per rendersene conto: il 14 gennaio Piero Fassino ha raccolto il 16,3% nella sua prima intervista dopo il caso Unipol. Ma il giorno dopo Francesco Storace lo ha superato con il 16,8%. Il 22 gennaio Francesco Rutelli è andato malissimo fermandosi al 14,1% (l’ascolto peggiore di tutti tra i politici), strabattuto il giorno dopo da Giulio Tremonti (18,9% il risultato migliore in assoluto). Dulcis in fundo (per la Cdl), il risultato di domenica scorsa, dove Gianfranco Fini ha raggiunto un ottimo 17,1%.
Sono risultati poco incoraggianti per il centrosinistra, soprattutto se ricordiamo il pessimo 14,5% di Prodi e consorte (26 novembre). L’unica consolazione per la minoranza si chiama Walter Veltroni, il solo leader telegenico dell’Unione, che da Fazio s’impose con un dignitoso 16,8% (l8 gennaio scorso). Per il centrodestra c’è stato invece il mediocre 16,1% di Pierferdinando Casini (4 dicembre). Resta il dato inderogabile: gli ospiti di centrodestra fanno alzare gli ascolti di Fazio, mentre l'Unione si salva solo con Walter, che però non ha alcuna intenzione (per ora) di tornare alla politica nazionale.
Siamo di fronte ad un segnale inquietante per l’opposizione, visto che il programma di Rai 3-Endemol è stato architettato come una «riserva indiana» dell'universo rosso-verde. In questi anni, Fabio Fazio aveva ospitato praticamente tutto l'entourage degli «epurati»: da Santoro a Biagi, per non parlare di Paolo Rossi o di Paolo Hendel. E il pubblico di sinistra lo ha sempre premiato, quadruplicando lo share del programma, visto che è passato dall'iniziale 4% all'attuale 16%. Eppure, tanto sforzo si è dovuto scontrare con la crudele legge della «telegenia». Non solo il tour televisivo del premier Berlusconi sta facendo faville, alzando gli ascolti di quasi tutti i programmi, ma anche gli altri leader della Cdl riescono a «conquistare» le roccaforti televisive di sinistra come quella di Fazio.
Tornando all’exploit di domenica scorsa, Fini ha raccolto uno dei migliori risultati anche nella fascia d'età che interessa i pubblicitari (17,4% dai 25 ai 54 anni).

Se lo vogliamo comparare col pubblico dei suoi alleati, Storace è piaciuto di più al centro-sud, con una platea meno colta e benestante di quella del suo presidente. E solo Tremonti è riuscito a superarlo sui laureati (35,6%) e sui telespettatori del nord Italia (23,7%).

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