Salute

Ai bimbi stili di vita virtuosi

Efficaci strategie per evitare il rischio delle più gravi patologie

Luigi Cucchi

Prevenzione in primo piano. Adottiamo stili di vita più corretti, noi siamo artefici dei nostro malanni. Pediatri, ginecologi, neonatologi, genetisti, neurologi, si sono incontrati a Napoli per discutere di : «Prevenzione precoce delle malattie non trasmissibili e promozione dello sviluppo neuro cognitivo», durante una consensus su Human early life prevention (Help).

Le malattie non trasmissibili rappresentano oggi il più rilevante problema sanitario e sono state riconosciute dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite. «Le noncommunicable diseases- afferma Alberto Podestà, direttore del dipartimento materno infantile dell'ospedale San Carlo Borromeo di Milano - sono malattie di norma non infettive, non trasmissibili, croniche e a lenta progressione. I quattro gruppi principali sono le patologie cardiovascolari, i tumori, le malattie croniche polmonari ed il diabete. Sono responsabili ogni anno di circa 37 milioni di decessi che rappresentano oltre il 65 % delle cause di morte. La prevenzione di queste patologie è uno dei principali obbiettivi di salute delle organizzazioni sanitarie». Esistono condizioni che favoriscono la loro comparsa pur in assenza di fattori di rischio individuale quali l'inquinamento ambientale, le cattive abitudini nutrizionali, gli stili di vita non corretti: sedentarietà, abuso di sostanze soprattutto tabacco ed alcool, eccesso di assunzione di sale. «Obesità, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia sono strettamente legate ad esse. Fondamentale precisa Podesta - è lo sviluppo di una cultura che miri alla prevenzione di queste patologie fino dalle primissime fasi della vita. Si manifestano nei soggetti giovani, negli adulti e nell'anziano, ma trovano radici nei primi anni di vita. Sono in particolare le cattivi abitudini, apparentemente innocue nell'immediato, che risultano determinanti poi. I mille giorni utili a porre la basi solide di un adulto sano comprendono il periodo gestazionale ed i primi due anni di vita. Il pediatra svolge un ruolo di fondamentale importanza nell'impostazione e nella regia di un percorso di prevenzione di questa malattie. Deve facilitare l'acquisizione di abitudini virtuose quali l'allattamento al seno, una corretta alimentazione, un'attività motoria costante, una diffusione delle vaccinazioni e l'evitamento di sostanze nocive quali tabacco e bevande alcoliche. Il pediatra ha l'obbligo di coordinare le differenti organizzazioni che concorrono alla crescita del bambino, prima fra tutte la scuola».

Il Final Report, pubblicato da OMS Europa e Unione europea nel 2015, evidenzia come il 75% di tutti i decessi in Europa siano attribuibili alle NCDs e come le stesse siano responsabili di oltre il 90% di decessi nel nostro Paese. L'OMS ha formulato strategie globali finalizzate ad una riduzione entro il 2025 pari al 25% della mortalità prematura per malattie croniche, attraverso la copertura della popolazione con farmaci, tecnologie sanitarie, ma soprattutto con la riduzione dei principali, e determinanti, fattori di rischio delle malattie croniche non trasmissibili che possono essere modificate. Difficile intervenire sulla globalizzazione, urbanizzazione, inquinamento, invecchiamento, ma è ben più agevole agire sullo stile di vita: dieta non corretta, fumo, abuso di alcol, ridotta attività fisica.

Dobbiamo far conoscere ai bimbi già nei primi anni di vita che il sovrappeso l' ipertensione arteriosa, le dislipidemie, rubano anni di vita.

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