Salute

Cambiano le regole anti Covid: cosa succede nelle prossime settimane

Da febbraio certificazione verde illimitata per chi ha ricevuto la terza dose o ha già avuto il Covid

Cambiano le regole anti Covid: cosa succede nelle prossime settimane

Le vaccinazioni che continuano a salire, così come l’aggressività, sempre meno forte di Omicron, possono far cambiare nelle prossime settimane le regole anti-Covid. A ribadirlo è Pierpaolo Sileri, sottosegretario al ministero della Salute, intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus. “Siamo – dichiara l’esponente del governo - in una fase di transizione, ma a breve ci sarà un cambiamento radicale della nostra vita, un progressivo ritorno alla completa normalità”.

Le prime novità arriveranno per quanto riguarda il green pass. Da febbraio sarà valido per sei mesi dall’ultima somministrazione. Una notizia che soddisfa gli esperti, a partire da Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova: “E’ una prova di buon senso, soprattutto nel momento in cui non sappiamo se e come si farà la quarta iniezione”. Ema e Aifa, in tal senso, ancora non hanno dato il via libera all’ennesimo richiamo. L’attuale certificazione illimitata, quindi, resterà tale fino a quando non verranno prese decisioni in tal senso.

Novità anche per quanto concerne la scuola, visto che sale il numero di ragazzi e ragazze vaccinati. “I provvedimenti – spiega – Sileri – verranno fatti sulla base dei dati, ma direi che ormai ci siamo”. Non sembra, comunque, andare in porto la proposta dei governatori di far restare in aula gli studenti positivi asintomatici. Si potrebbe, invece, col passare del tempo andare verso una quarantena più breve, che nei fatti agevolerebbe le attività didattiche, così come dovrebbe essere ridotto l’utilizzo della Dad per agevolare le lezioni in presenza. La svolta, però, dovrebbe aversi solo in seguito all’elezione del Presidente della Repubblica.

Un primo passo, comunque, è un provvedimento che consentirà il ritorno in aula a chi è stato positivo e ha un tampone negativo. Non ci sarà più bisogno della certificazione della Asl o del medico curante. Per quanto riguarda l’uscita dalla quarantena, infatti, si starebbe pensando a una procedura semplificata, che renderebbe più semplice tornare alla normalità.

Altro step in avanti potrebbe essere anche quello relativo alle zone a colori, considerando che per i vaccinati la diversificazione allo stato conta ben poco, mandando così in soffitta la norma adottata nell’autunno del 2020. A breve potrebbero essere non classificati più i pazienti positivi che sono in ospedale perché affetti da altre patologie, come a più riprese suggerito dalle Regioni.

Non è scontato che ci sia più neanche il tanto discusso obbligo vaccinale. “Bisognerà passare – dichiara Sileri - a una vaccinazione per il Covid fatta come quella per l’influenza, ovvero rivolgendosi soprattutto alle categorie più fragili. Anche per questo, però, i dati saranno indicativi”.

Ultimi cambiamenti, infine, dovrebbero essere quelli relativi agli spostamenti. Dal 1 febbraio al 15 marzo, chi arriva da uno Stato dell’Unione Europea potrà non effettuare il tampone, superando così quanto stabilito prima delle vacanze di Natale. Si allargano anche i cosiddetti corridoi free. Attualmente, infatti, si può andare con green pass e tampone molecolare solo ad Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana ed Egitto.

Dal prossimo mese, invece, sarà possibile recarsi anche a Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia, Oman e Polinesia francese.

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