Salute

Cure innovative, la burocrazia non rallenti l'accesso

Il nodo delle Regioni. Nel 2018 registrato un avanzo di fondo pari a 140 milioni

Iris Catarsi

Da una parte infettivologia, oculistica, dermatologia ed ematologia, dall'altra patologie oncologiche. Sono questi i due ambiti a cui, con due commi 400 e 402 della legge di bilancio 2017 (11 dicembre 2016, n. 232; pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 21 dicembre 2016), sono stati destinati fondi erogati dal ministero dell'Economia e delle Finanze per l'acquisto di farmaci innovativi (500 milioni di euro ciascuno per i farmaci innovativi oncologici e non).

La legge ha dato mandato all'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) di individuare i criteri per l'accesso dei medicinali innovativi ai fondi. Inoltre, ha previsto che venissero iniziate le procedure per rendere i fondi operativi: affinché questo avvenisse, tra gli altri compiti da assolvere, vi erano la definizione della lista dei farmaci, il loro inserimento in prontuari redatti dalle singole Regioni, l'individuazione dei centri prescrittori ed erogatori, e quindi gli inserimenti dei farmaci interessati nei prontuari di questi centri.

Obiettivo: permettere a più cittadini possibili, individuati sulla base di opportuni protocolli, di accedere a terapie di recente generazione, ritenuti in grado di dare una speranza di cura per patologie contro cui fino a poco tempo fa le armi a disposizione erano poche, non sempre efficaci o assenti.

I farmaci inseriti nelle due liste di AIFA, sono cinque per le patologie oncologiche e sette per quelle non oncologiche, per un totale di 12. Il monitoraggio di AIFA ha evidenziato, nell'anno 2018, un avanzo del fondo su scala nazionale di oltre 140 milioni di euro nell'acquisto di farmaci innovativi non oncologici e 91 per quelli oncologici. Apparentemente potrebbe sembrare una buona notizia, ma in realtà lo scostamento rispetto al fondo messo a disposizione testimonia le difficoltà a fare accedere i cittadini ai farmaci innovativi, nonostante le risorse stanziate dal Servizio Sanitario Nazionale.

Una parte dei problemi registrati nel 2018 è stata rappresentata dalle settimane o dai mesi impiegati dalle Regioni (in misure differenti tra una e l'altra) a predisporre i prontuari. A queste tempistiche si sono in seguito aggiunte le richieste per l'analoga operazione nelle aziende ospedaliere identificate come centri prescrittori ed erogatori.

Passato il rodaggio dell'applicazione dei commi 400 e 402 della legge di bilancio 2017, ancora tante persone affette da patologie trattabili con questi farmaci innovativi aspettano di poter accedere alle terapie.

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