Salute

Diagnosi tempestive per le malattie intestinali

Luisa RomagnoniVivere una vita piena e indipendente, anche in presenza delle pesantissime patologie infiammatorie croniche (Mici) che colpiscono l'intestino, come colite ulcerosa e malattia di Crohn. Non è un sogno. Ma un obiettivo oggi raggiungibile, grazie soprattutto alla disponibilità di terapie farmacologiche innovative, potenti e in grado di migliorare la qualità di vita dei pazienti. Lo sottolinea un cortometraggio, presentato al ministero della Salute. Una sorta di libro bianco realizzato con i video dei pazienti (http://amiciitalia.eu/), parte del progetto «Ora che mi ci fai pensare», promosso da Amici onlus, sostenuto da Msd Italia. Le persone con Mici (circa 200mila in Italia), sono spesso giovani: il picco principale di incidenza è tra i 17 e i 35 anni. E mai come per queste patologie, il riconoscimento precoce, è un punto cardine. «Una diagnosi tempestiva riduce il rischio di complicanze e d'interventi chirurgici». afferma Ambrogio Orlando, della divisione di medicina interna Ao Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello di Palermo. «Con i nuovi farmaci biologici è fondamentale arrivare quanto prima ad una diagnosi, per permettere di intervenire con un trattamento adeguato, in grado di evitare l'aggravamento della malattia e gli interventi chirurgici, i ricoveri e la disabilità». L'avvento delle terapie con farmaci mirati biologici, ha letteralmente rivoluzionato, l'approccio terapeutico della colite ulcerosa e della malattia di Crohn. Alessandro Armuzzi, del complesso integrato Columbus, università Cattolica di Roma precisa: «Possiamo indurre la remissione clinica della malattia, senza usare cortisone. Per arrivare a questi successi è necessario ottimizzare al massimo l'utilizzo dei biologici. Significa non impiegarli troppo tardi, cogliere la finestra delle opportunità, scegliendo un preciso timing per rallentare o bloccare il danno intestinale. Tra le opzioni a disposizione, vi è golimumab, nuovo anticorpo monoclonale umano di ultima generazione: la prima terapia sottocutanea anti-Tnf, autosomministrabile da parte del paziente».

Rimborsabile in Italia da marzo 2015.

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