Salute

Legumi, qual è la loro importanza per l'alimentazione

Tra gli alimenti più nutrienti della dieta mediterranea figurano i legumi: gli italiani ne consumano pochi anche se c'è stato un aumento nel 2021. Ecco quali sono le loro proprietà e come aumentano l'aspettativa di vita

Legumi, ecco qual è la loro importanza per l'alimentazione

Fanno molto bene alla salute, se ne potrebbero mangiare in quantità industriali senza rischiare un'indigestione eppure gli italiani non li amano più di tanto: stiamo parlando dei legumi. Il consumo di ceci, fagioli e lenticchie è in aumento ma non così tanto come una dieta mediterranea richiederebbe.

L'importanza per la salute

Il 10 febbraio si celebra la "Giornata mondiale dei legumi", alimenti fondamentali per combattere la malnutrizione, fare andare avanti un'agricoltura in linea con la transizione ecologica oltre, come detto, a una dieta ricca ed equilibrata. Oltre ad essere coltivati anche senza bisogno di molta acqua, riescono ad essere conservati a lungo. «I legumi costituiscono una fonte proteica molto importante, forniscono metalli, ferro, fibra e potrebbero essere assunti sempre, anche a colazione, ma questo non fa parte delle nostre abitudini. Eppure sarebbe importante fare scorta di proteine la mattina, oppure sceglierli come spuntino», afferma a Repubblica il prof. Andrea Ghiselli, presidente della Società italiana di Scienza dell'Alimentazione.

I legumi preferiti

La Coldiretti, comunque, stima che nel 2021 l'aumento dei legumi in Italia sia aumentato del 15% anche se il consumo reale sulle nostre tavole è mediamente di una volta ogni settimana. Secondo l'esperto, bisognerebbe mangiare ceci, fagioli, lenticchie almeno «tre giorni su sette. E non bisogna considerarli un contorno, ma un complemento del primo. Oppure un secondo completo. Potremmo mangiarli tutti i giorni, a pranzo e a cena».

Gli italiani, comunque, al primo posto tra le preferenze mettono fagioli e ceci, seguti da lenticchie, piselli e fave. «Poi ci sono fagiolini e fagioli corallo, anche loro sono legumi ma non vengono inclusi nella categoria perché consumati con tutto il baccello, quindi sono considerati verdura», aggiunge Ghiselli.

Oltre 10 anni in più di vita

Uno studio appena pubblicato sulla rivista Plos Medicine e condotto dal ricercatore Lars Fadnes dell'Università di Bergen in Norvegia, stima che con un'alimentazione ricca di legumi, cereali integrali, frutta secca e povera di carni rosse e molto lavorate (come wurstel o hamburger) si possono guadagnare più di dieci anni di vita. La stima è stata realizzata tramite un calcolatore che ha quantificato quanti anni in più di vita ciascun individuo può guadagnare a seconda dei cibi che porta a tavola. Ogni anno, la cattiva alimentazione è responsabile di 11 milioni di morti e 255 milioni di anni di vita vissuti in condizioni di disabilità: imparando a mangiare bene si guadagna molto in aspettativa di vita. Il calcolatore accessibile a tutti simula quale potrebbe essere la durata della nostra vita in base a cosa mangiamo.

Mediamente, aumentando i consumi di legumi e cereali integrali e riducendo quelli di carne rossa e industriale gli anni di vita in più guadagnati saranno 10,7 per una donna e addirittura 13 per un uomo: 2,2 anni per le donne e 2,5 anni per i maschi si guadagnano aumentando i consumi di legumi; 2 e 2,3 rispettivamente per i due sessi aumentando i consumi di cereali integrali mentre la frutta secca si associa a 1,7 e 2 anni di vita in più rispettivamente per i due sessi. Infine, come si legge sull'Ansa, riducendo i consumi di carne rossa si guadagnano 1,7 e 1,9 anni di vita rispettivamente per donne e uomini. Anche se si inizia una sana alimentazione a 60 anni non è mai troppo tardi: il guadagno in aspettativa di vita è di 8 anni per la donna e 8,8 anni per l'uomo.

Ma c'è una controindicazione alimentare sul consumo dei legumi? «Praticamente non esiste, eccetto che per le persone particolarmente sensibili ai prodotti fermentabili (e naturalmente gli allergici) a cui potrebbero causare dei fastidi come flatulenza, gonfiore, distensione addominale. Ancora non è ancora chiaro se consumare i 'legumi a imitazione', (pasta, bistecche, realizzate con i legumi) faccia ugualmente bene, probabilmente sì.

In ogni caso, oggi, dovremmo tutti insistere sulle proteine vegetali», conclude Ghiselli.

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