Coronavirus

Cosa diffonde davvero chi non usa la mascherina

L'esperimento pubblicato su Twitter da Richard Davis è subito diventato virale

Cosa diffonde davvero chi non usa la mascherina

Mascherina sì o mascherina no? Sembra che in tanti abbiano oramai obliato l'uso di questo dispositivo di sicurezza in alcuni contesti. Per lunedì è anche attesa la decisione della Regione Lombardia circa il mantenimento dell'obbligo (in scadenza il 30 giugno) di indossare lo stesso anche all'aperto. Eppure abbassare la guardia ora (il bollettino della protezione civile di ieri parlava di 175 nuovi contagi) potrebbe rivelarsi una mossa pericolosa. Lo dimostrerebbe un esperimento condotto da Richard Davis e pubblicato su Twitter. Il Direttore del laboratorio di microbiologia clinica del Providence Sacred Heart Medical Center (Spokane, Washington) ha infatti testato il potere filtrante delle mascherine. La dimostrazione empirica è diventata presto virale.

"Cosa fa una mascherina? - ha scritto Davis sul social network - blocca le goccioline respiratorie provenienti dalla bocca e dalla gola". Per verificare quanto affermato, il dottore si è cimentato in due semplici dimostrazioni. In un primo momento ha starnutito, cantato, parlato e tossito verso una piastra di coltura di agar con e senza mascherina. Le colonie di batteri che appaiono in foto hanno così evidenziato i punti precisi dove sono atterrate le goccioline. "Una mascherina le blocca praticamente tutte" ha concluso Davis. Per la precisione in questo caso si tratta di batteri normalmente presenti nelle goccioline (grandi e pesanti) delle persone e non di virus SARS-CoV-2. Tuttavia è possibile apprezzare la capacità di questo dispositivo di sicurezza di bloccare la maggior parte di droplets.

Richard Davis Coronavirus

Nella seconda dimostrazione Davis ha spiegato l'importanza del distanziamento sociale associato all'efficacia delle mascherine. Dopo aver messo le piastre di coltura batterica aperte a 2, 4 e 6 piedi di distanza, il direttore ha tossito per circa 15 secondi. Poi ha ripetuto l'esperimento senza mascherina. Le distanze sono 60, 120 e 180 centimetri. Come si vede dal numero di colonie di batteri, le goccioline sono atterrate per lo più a distanze sotto i 180 centimetri, ma la mascherina le ha bloccate quasi tutte. Davis sottolinea che non c'è nulla di 'scientifico' nella sua dimostrazione, allo stesso tempo, però, continua: "Le colonie di batteri normali che provengono dalla mia bocca/gola mostrano la dinamica della diffusione di grandi goccioline respiratorie, come quelle che pensiamo diffondano principalmente il #COVID19 e come una maschera può bloccarle". Ad ogni modo i tre punti cardine delle misure anticontagio restano tre: distanziamento sociale, frequente lavaggio delle mani con sapone o soluzione alcolica e uso della mascherina.

A queste si potrebbe aggiungere un'altra, forse la più importante: il senso civico.

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