Salute

Telemedicina, nasce la commissione per l'assistenza agli anziani

Monsignor Paglia durante il Digital Health Forum di Roma presenta il soggetto che coinvolgerà ben dodici ministeri

Nasce la commissione per l’assistenza degli anziani tramite la telemedicina

Palazzo Chigi istituisce una commissione per l’assistenza della popolazione anziana attraverso la telemedicina e i nuovi strumenti della tecnologia. A rivelarlo è monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, in occasione del Digital Health Forum, tenutosi presso il Centro Congressi di Piazza della Pilotta a Roma, che spiega come in questo modo potranno essere non disperse le risorse del Pnrr.

Il prelato nel corso dell’iniziativa, organizzata da Farmindustria in collaborazione con Vodafone, ha sottolineato appunto come “chi governa deve avere come scopo innanzitutto quello di lasciare nessuno indietro. Il superamento del divario sanitario è la priorità”. Un messaggio che sarebbe arrivato anche al premier Draghi, il quale sarebbe pronto a superare ogni ostacolo per “mettere insieme sanità e sociale, grazie ai passi in avanti della scienza”.

Il ruolo del pubblico

Non sarà semplice, però, come sottolineato dall’ex ministro delle Finanze Giovanni Tria, unire i rappresentanti di dodici ministeri: “Fino a ora – spiega il giurista – non ne ho mai visto un’aggregazione con così tanti soggetti funzionare”. Per aumentare i servizi alle fasce deboli delle comunità, infatti, è indispensabile l’apporto di diversi dicasteri, da quello per la Transizione Ecologica guidato dal ministro Cingolani fino appunto a quello si occupa di Salute, con a capo Speranza. “Il governo – come garantito dal sottosegretario alla Sanità Andrea Costa – non si farà trovare impreparato. Siamo già al lavoro per creare le giuste sinergie”.

Dovrà essere, inoltre, istituita una cabina di regia con le Regioni e fare in modo che siano colmati i diversi gap territoriali. “Le risorse destinate in tal senso – spiega Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza Stato-Regioni – sono superiori rispetto al passato, ma non sono ancora sufficienti”.

Un modello che verrà preso come esempio è certamente quello della Regione Lombardia, che durante il Covid, ha adottato diverse piattaforme per essere vicina ai propri anziani. “Nella prima parte della pandemia – rivela il vice governatore Letizia Moratti – abbiamo avuto qualche difficoltà. Grazie alla pratica, a tanta buona volontà e a dei talenti che ci hanno assistito, siamo riusciti a sviluppare dei sistemi che ci hanno consentito di monitorare meglio quella che era la popolazione più fragile. La telemedicina, nonché il sociale in via telematica è il futuro. Ecco perché nessuno può pensare di abbandonare questo ambito”.

Il privato

In tal senso, sono pronti a collaborare anche le case farmaceutiche e le aziende. Secondo Massimo Scaccabarozzi, numero uno di Farmindustria, “la popolazione sta invecchiando. Ecco perché il Pnrr non deve essere l’ennesima occasione sprecata, a partire dalle terapie digitali, dove siamo indietro rispetto al resto d’Europa”. Per Fabio Landazabal, presidente e Ad di Gsk, quindi, bisogna sfruttare la cosiddetta rivoluzione digitale “come elemento strategico per rispondere, in modo più efficace ai bisogni delle persone”. Grazie alle nuove scoperte per il manager sarà possibile liberare i medici da compiti burocratici, consentendo loro di concentrarsi esclusivamente sull’assistenza, in modo particolare per quanto riguarda gli anziani.

Dello stesso parere Raffaello Innocenti di Chiesi Italia, secondo cui, anche nel campo del sociale “esistono disuguaglianze tra territori da superare”. Ecco perché secondo Nicoletta Luppi di Msd “il pubblico non può pensare di agire senza privato”. Una partnership ribadita anche da Francisco Garcia, tra i massimi esponenti di Novartis, secondo cui servono maggiori investimenti da parte dello Stato.

A collaborare in tal senso, però, ci sono pure le aziende che si occupano di nuove tecnologie, tra cui Vodafone, che tramite Alessandro Magnino, ha fatto sapere come “una serie di sperimentazioni che durante la pandemia hanno salvato delle vite possono consentire di fare importanti passi in avanti per quanto concerne il sociale”.

Il modello da seguire

La sfida, quindi, è di realizzare nuovi sistemi che possano permettere di monitorare gli over 60, in modo di assisterli sempre meglio e soprattutto senza farli spostare troppo. In tal senso, il progetto avanzato da Paglia potrà prendere vita e seguire un po' il corso iniziato dalla nuova piattaforma realizzata da Agenas. “Tutte le strutture sanitarie d’Italia tra qualche mese – spiega il direttore dell’ente Domenico Mantoan - potranno offrire soluzioni di televisita e telemonitoraggio.

Saranno così garantiti omogeneità di identificazione, sicurezza, pagamenti e analisi statistiche”.

Commenti