Scienze e Tecnologia

Lo smartphone fa male ai giovani? Cosa dice la scienza

Una ricerca mondiale condotta su adolescenti di 11, 13 e 15 anni ha mostrato un aumento di ansia, depressione e autolesionismo legate alle ore trascorse davanti ad uno schermo

Lo smartphone fa male ai giovani? Cosa dice la scienza

Smartphone e pc, se utilizzati troppo a lungo durante la giornata e con comportamenti reiterati nel tempo, fanno male alla salute dei nostri adolescenti.

Cosa dice la ricerca

Le conferme arrivano da uno studio multicentrico di HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare) che ha preso in esame ragazzi europei e nord-americani di 11, 13 e 15 anni. La ricerca, pubblicata dall'Oms nel 2021, prende in esame il periodo compreso tra il 2012 e il 2018. Stare troppo a lungo con gli occhi su uno schermo, infatti, farebbe sviluppare problematiche quali ansia, depressione e autolesionismo che emergono prima dei 15 anni. È chiaro che la pandemia mondiale abbia contribuito ad acuire questo fenomeno: gli adolescenti sono stati costretti a vivere ogni giorno in casa e, inevitabilmente, le ore davanti smartphone e computer sono aumentate. La ricerca, però, prende in esame il periodo pre-pandemico e per questo ancor più preoccupante.

La condizione generale nel 2021

L'ultimo rapporto pubblicato in questi giorni dall'Unicef fotografa una situazione mondiale aggravata anche dal Covid: oltre il 13% degli adolescenti di età compresa tra 10 e 19 anni vive con un disturbo mentale diagnosticato come definito dall'Organizzazione mondiale della sanità. Questo situazione interessa 89 milioni di ragazzi adolescenti e 77 milioni di ragazze adolescenti. "Il rapporto richiede investimenti urgenti nella salute mentale di bambini e adolescenti in tutti i settori, non solo nella salute. Sostiene interventi comprovati in settori come la salute, l'istruzione e la protezione sociale, come i programmi per i genitori e l'intera scuola. E chiede alle società di rompere il silenzio che circonda la salute mentale, affrontando lo stigma, promuovendo la comprensione e prendendo sul serio le esperienze dei bambini e dei giovani".

L'importanza dello sport

Tra problematiche legate a smartphone, pc, videogiochi e pandemia, una via d'uscita concreta è quella di svolgere attività fisica, che contribuisce a migliorare nettamente il benessere mentale e rende l'umore positivo. Viceversa, "trascorrere più di due ore al giorno davanti a uno schermo aumenta i disturbi psicosomatici (mal di testa, mal di stomaco, mal di schiena, obesità, irritabilità, difficoltà nel prendere sonno...), incide negativamente sullo sviluppo cognitivo e socio-emotivo", afferma a Repubblica il professor Giuseppe Lavenia, presidente dell'Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche. L'esperto consiglia ai genitori che, se non trattato, il "malessere mentale può incidere sullo sviluppo dei nostri figli, sulle tappe educative e altri aspetti della salute fisica in genere".

Cosa può fare la famiglia

Trattandosi di problematiche legate ai giovanissimi, il compito della famiglia è fondamentale: educazione sociale, empatia, più tempo da dedicare ai figli ogni giorno e controllare il tempo che trascorrono online cercando di limitarne le ore prima che possano provocare danni alla loro salute mentale. Oltre allo sport, sarà importante spingerli a fare nuove amicizie e interagire con i coetanei non online ma dal vivo: in questo modo entreranno in circolo anche endorfine e serotonina, le molecole che favoriscono il buon umore. Nei casi estremi, si può applicare il controllo parentale sui cellulari, limitando in qualche modo le ore passate sullo smartphone: la "colpa" maggiore è dei social quali Facebook, Instagram, Twitter e Tik Tok, che nel 2022 sarà l'app più scaricata al mondo dai giovanissimi.

Un ulteriore motivo per giocare d'anticipo con i propri figli.

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