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Quando il naso è tappato ma il raffreddore non c'è

Contro la sinusite cronica, i ricercatori Humanitas dimostrano l'efficacia di un farmaco contro la dermatite atopica

Maria Sorbi

Perdita dell'olfatto, difficoltà a respirare, dolore o senso di pressione al viso. Sono alcuni dei principali sintomi di chi soffre di rinosinusite con poliposi nasale, una patologia complessa e sottovalutata, con un'elevata incidenza e un impatto molto negativo sulla qualità di chi ne è affetto, anche perché frequentemente correlata all'asma.

Se il sintomo del naso tappato fa pensare a un raffreddore, di raffreddore in realtà non si tratta. O meglio, è un qualcosa simile a un raffreddore cronico. Che può portare anche a febbre, infiammazione dei seni nasali e cefalee. Sull'argomento però ci sono buone notizie. Chi convive con la sinusite cronica potrebbe presto diminuire l'utilizzo di cortisonici che, finora, sono stati tra i migliori rimedi al disagio del naso tappato ma che a lunga scadenza bene non fanno di certo.

L'ANTICORPO CHIAVE

La soluzione è nascosta in un farmaco per la pelle.

Due studi appena pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale «The Lancet» dimostrano l'efficacia di un anticorpo monoclonale (dupilumab), già disponibile per la dermatite atopica, per il trattamento della rinosinusite cronica grave con poliposi nasale. «I risultati degli studi mostrano per la prima volta l'efficacia di una terapia biologica nel modificare l'andamento clinico della rinosinusite cronica grave con poliposi nasale, producendo una riduzione delle dimensioni dei polipi nasali e un miglioramento della gravità della congestione nasale, della sinusite cronica, dell'olfatto e dell'asma» spiega Walter Canonica, direttore Centro di Medicina personalizzata asma e allergologia di Humanitas e docente di Humanitas University, tra gli autori principali dello studio realizzato in collaborazione con Luca Malvezzi dell'Unità di Otorinolaringoiatria di Humanitas, diretta da Giuseppe Spriano. «Il trattamento - aggiunge Canonica - differente dal consueto e spesso reiterato trattamento cortisonico, il cui ruolo dovrebbe essere sempre di più limitato in particolare in alcune fasce di età e nei pazienti a rischio, rappresenta inoltre un'alternativa valida alla chirurgia».

NOVITÀ PER GLI ASMATICI

Un altro studio pubblicato su The Lancet, di cui Canonica è corresponding author, mostra ulteriori importanti passi avanti per il trattamento dei pazienti con asma grave. «Lo studio, che ha coinvolto oltre 2.500 pazienti in 17 Paesi, ha dimostrato per la prima volta che la tripla terapia in formulazione extrafine in un unico inalatore migliora la funzionalità polmonare e riduce le riacutizzazioni e gli attacchi gravi».

Alcuni pazienti con asma non controllato hanno spesso bisogno di utilizzare due differenti inalatori, con conseguenze negative anche sull'aderenza alla terapia.

L'asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree che colpisce circa 300 milioni di persone nel mondo (in Europa sono circa 30 milioni i bambini e gli adulti di età inferiore ai quarantacinque anni che ne sono affetti). Spesso, però, i pazienti tendono a sottovalutare la patologia e a non trattarla in maniera continuativa e regolare. È dimostrato che se una persona asmatica non si cura e continua ad avere degli attacchi, la sua funzione respiratoria diminuisce notevolmente rispetto al decadimento funzionale fisiologico.

MILLE E PIÙ SINUSITI

Esistono due principali tipi di sinusite, la sinusite acuta e la sinusite cronica. Nel primo caso i sintomi sono quelli classici: muco, febbre, cefalea. Le sinusiti croniche sono invece stati infiammatori che, legati per esempio a condizioni ambientali o ad un problema allergico, danno origine a forme infettive ricorrenti che provocano mal di testa, febbricola e ostruzione nasale che possono durare fino a 5 settimane e si ripresentano più di due volte all'anno. Nella famiglia dei disturbi al naso ci sono anche le sinusiti di origine odontogena caratterizzate dalla monolateralità dei sintomi.

Di solito sono causate da problemi (ascesso) di uno dei molari superiori, la cui radice, trovandosi ancorata nel seno mascellare può causarne l'infezione.

La sinusite può essere provocata o favorita anche da moltissimi altri fattori come: esposizione professionale a sostanze irritanti, uso cronico di farmaci, asma bronchiale, deviazione del setto nasale, traumi facciali, presenza di polipi, alterazioni ormonali ed allergie.

Anche se in molti casi (circa il 70-80%) la sinusite acuta guarisce spontaneamente senza l'utilizzo di antibiotici, si consiglia comunque di consultare un medico che potrà, per esempio, consigliare l'utilizzo di decongestionanti e dei cosiddetti lavaggi nasali: soluzioni fisiologiche in grado di rimuovere le secrezioni, facilitare la guarigione e prevenire le complicanze.

Come si cura? Se la sinusite dura più di due o tre settimane la terapia prevede l'assunzione di farmaci antibiotici associati a decongestionati e cortisonici. In questo modo si cerca da un lato di tenere sotto controllo l'infezione e dall'altro di ripristinare la pervietà dei seni nasali e paranasali.

Gli antibiotici hanno infatti lo scopo di neutralizzare i germi responsabili della sinusite.

Può tuttavia succedere che il farmaco prescritto sia inefficace contro il microrganismo che sta effettivamente provocando la malattia. In questi casi un'analisi del muco prelevato dal seno paranasale aiuterà ad individuare il ceppo patogeno e l'antibiotico più adatto.

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