Salute

La resistenza agli antibiotici va combattuta con rigore

Luisa RomagnoniSuperbatteri che hanno imparato a difendersi e sopravvivere, alle terapie antibiotiche. Costituiscono un nuovo pericolo, per la salute dell'uomo e animale. Secondo stime recenti dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), i batteri antibiotico-resistenti, potrebbero essere la prima causa di morte al mondo nel 2050, con un tributo annuo di oltre 10milioni di vite, più del numero dei decessi attuali per cancro. Anche in Italia, il Paese europeo dove la resistenza agli antibiotici è ai massimi livelli, si lotta contro questa emergenza globale, che vede già schierati l'Oms e i ministri del G7. Nel corso del convegno Achieving health through antimicrobial stewardship - Ahead Research Day, istituzioni, società scientifiche e aziende, hanno fatto il punto sugli interventi da mettere in campo. L'iniziativa è stata promossa da Msd Italia e Sanofi Pasteur Msd, con il patrocinio dell'Istituto superiore di sanità (Iss). «La resistenza agli antibiotici è un problema allarmante, potenzialmente drammatico, perché cominciamo ad avere situazioni in cui i pazienti sono resistenti a quasi tutti gli antibiotici e questo vuol dire non avere più strumenti per curarli», afferma Walter Ricciardi, presidente Iss. «L'utilizzo inappropriato degli antibiotici sta determinando un vasto e rapido sviluppo di ceppi di batteri resistenti, che avrà l'effetto di rendere difficile il trattamento di una gamma sempre più ampia di infezioni, oggi abbastanza comuni e facili da contrarre». Ogni anno, in Italia le infezioni correlate all'assistenza o intra-ospedaliere, colpiscono circa 284mila pazienti (dal 7 per cento al 10 per cento degli ospedalizzati), causando intorno ai 5-7mila decessi, con un costo annuo superiore a 100milioni di euro. E se i termini dell'emergenza sono ormai chiari, cominciano a delinearsi anche le strategie per affrontarla.

Due su tutte: la messa in campo di tutte le risorse per accelerare lo sviluppo di nuove molecole antibiotiche e l'attuazione di una stewardship antibiotica, ovvero l'utilizzo appropriato degli antibiotici negli ospedali.

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