Salute

Sclerodermia, sintomi e metodi per tenere sotto controllo la patologia

La sclerodermia è una malattia rara di cui ne soffrono circa 30.000 italiani. È caratterizzata da fibrosi e alterazioni cutanee le cui cause sono ancora sconosciute

Sclerodermia, come riconoscerla e tenerla sotto controllo

La sclerodermia, anche chiamata sclerosi sistemica, è una malattia rara e multifattoriale. Chi ne soffre è colpito da fibrosi e alterazioni cutanee, vascolari, articolari che si propagano sino agli organi. È una malattia che colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini, soprattutto nella fascia d’età tra i 15 e i 44 anni. In Italia i malati di sclerodermia sono circa 30.000.

Ad essere maggiormente a rischio sono coloro che già soffrono di una malattia del tessuto connettivo o chi, nel corso della propria esistenza, è stato per molto tempo esposto a sostanze tossiche. Le cause sono ancora sconosciute. Studi approfonditi sostengono che il fattore genetico e quello ambientale giocano un ruolo importante nel manifestarsi della patologia. Di fatti si ammala di questa malattia soprattutto chi ha in famiglia casi di soggetti che soffrono di patologie immunitari.

Come riconoscere la sclerodermia

massaggi mani

I primi segnali della comparsa della sclerodermia sono l’indurimento e l’ispessimento della cute, soprattutto quella delle dita delle mani. A questo sintomo segue la comparsa del fenomeno di Raynaud. Quest’ultimo provoca alterazioni nella circolazione sanguigna delle dita delle mani, accompagnate da fastidiosi formicoli. Progressivamente si assiste alla riduzione del flusso di sangue che provoca il cambiamento del colore della pelle del viso, delle mani, dei piedi e delle orecchie che risultano violacee. Si perde gradualmente la sensibilità alle temperature, in particolare al calore.

Nei casi avanzati della patologia la cute delle mani diventa scura. La malattia può persino provocare la deformazione delle mani; questa può estendersi anche ai polsi e alle braccia e può prevedere la comparsa di calcificazioni sottocutanee. Il soggetto che soffre di sclerodermia avverte anche dei dolori articolari diffusi e una costante debolezza muscolare che incide negativamente sulla qualità della sua vita.

La malattia può colpire anche altri organi come il tubo digerente. In questo caso provoca difficoltà di deglutizione e digestione e la comparsa del reflusso gastroesofageo.

Come prevenire e tenere a bada la sclerodermia

farmaci

Non esiste una cura specifica per curare la sclerodermia. Questa malattia viene trattata con l’uso di farmaci dall’effetto vasodilatatore per migliorare la circolazione sanguigna. Nelle forme lievi e quando la malattia è allo stadio iniziale efficace è anche l’uso del cortisone. I farmaci antinfiammatori e gli antiacidi sono invece utili per alleviare i dolori muscolari e articolari e curare gli effetti del reflusso gastroesofageo.

Ad alcuni soggetti viene consigliata anche la fisioterapia per migliorare la funzionalità articolare e dare un tono ai muscoli degli arti colpiti. Chi soffre di questa malattia deve prestare molta attenzione all’esposizione ai raggi solari, i quali potrebbero peggiorare lo stato di salute della cute. Si consiglia in estate di uscire nelle ore meno calde e di proteggersi dal sole utilizzando specifiche creme con fattore alto di protezione.

Uno stile di vita stressante e alcune abitudini errate potrebbero incidere negativamente con il decorso della malattia. Ecco perché bandito è il consumo di alcol e fumo. Molti esperti consigliano vivamente di svolgere una sana e costante attività sportiva, con la quale stimolare l’attività del microcircolo. Quest’ultima deve essere eseguita in ambienti non troppo caldi o troppo freddi.

La temperatura ideale per questa patologia è di 20 gradi.

Commenti