Scoperto nei topi il gene dell'obesità

Uno studio australiano ha individuato nei topi il gene dell'obesità, RCAN1. La presenza dello stesso negli esseri umani potrebbe portare a nuove soluzioni per la patologia

Scoperto nei topi il gene dell'obesità

L'obesità è un grave problema che a oggi hanno milioni di persone in tutto il mondo. Se da un lato le campagne di sensibilizzazione si impegnano per diffondere sempre più lo stile di vita corretto per contrastare questo problema di salute, dall'altro gli scienziati sono impegnati a trovare una cura definitiva. E oggi sembra che si sia compiuto un enorme passo avanti in quella direzione.

Lo studio della Flinders University ha riportato come alcuni topi privi di un singolo gene, denominato RCAN1, non avessero preso peso nonostante l'alimentazione fornita particolarmente ricca di grassi. Considerato che lo stesso gene si trova negli esseri umani, gli stessi scienziati sperano che questo approccio innovativo possa funzionare anche nelle persone che hanno grasso in eccesso.

Il professor Damien Keating che è stato a capo dello studio si è espresso in questi termini, non nascondendo un certo entusiasmo: "Sappiamo che molte persone hanno difficoltà a perdere peso o addirittura a controllarlo per una serie di motivi diversi. I risultati di questo studio potrebbero significare lo sviluppo di una pillola che avrebbe come obiettivo il funzionamento che ha il gene RCAN1 e potrebbe causare perdita di peso. Vogliamo davvero perseguire questo obiettivo, è eccitante."

Keating ha rivelato che l'università ha ricevuto finanziamenti dal governo australiano per trovare rimedi per combattere l'obesità e i risultati ottenuti dimostrano che potenzialmente si può fare la differenza nel lottare contro questa problematica. Come accennato, nello studio i ricercatori hanno alimentato i topi senza il gene in questione con varie diete, compresa quella ad alto contenuto di grassi che pensavano potesse causare un aumento di peso. Per periodi compresi tra le otto settimane e i sei mesi i roditori hanno seguito quel regime alimentare, facendo notare come ogni lasso di tempo abbia prodotto risultati simili.

L'obesità, oltre a scatenare tante problematiche note tra le quali le malattie cardiache, aumenta anche il rischio di almeno una dozzina di tipi di cancro e può portare al diabete di tipo 2. Dieta ed esercizio fisico sono le prime raccomandazioni di ogni medico ma, dal punto di vista farmacologico, le case farmaceutiche puntano alla ricerca di una pillola che possa portare alla perdita di peso.

Nello specifico, una pastiglia in grado di eliminare il gene RCAN1 permetterebbe alla persone di bruciare più calorie mentre riposano, senza influenzare il loro appetito. A tal proposito Keating ha affermato: "Significa che il corpo immagazzinerebbe meno grasso senza la necessità per una persona di ridurre il consumo di cibo o di esercitarsi di più." I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica EMBO (European Molecular Biology Organization.

Secondo alcuni dati di un'altra ricerca, la Gran Bretagna è risultata essere la terza nazione più grassa in Europa, con il 27,8% di gente con un BMI (indice di massa corporea) superiore a 30. Inoltre, secondo le stime, circa un quarto della popolazione mondiale sarà obesa in meno di 30 anni. L'autore principale di quest'altra ricerca, il dott. Alan Moses, ha dichiarato:"Questi numeri sottolineano l'incredibile sfida che il mondo dovrà affrontare in futuro in termini di numero di persone obese o di diabete di tipo 2 o entrambi.

Oltre alle sfide mediche che queste persone dovranno affrontare, i costi per i sistemi sanitari dei paesi saranno enormi." Dunque, l'obesità è una tematica e un problema da affrontare con la dovuta cautela, e bisogna combatterla su tutti i fronti, da quello medico a quello dell'informazione.

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