Salute

Sindrome del nido vuoto, come affrontarla al meglio

La sindrome del nido vuoto designa quel malessere psicologico dominato da tristezza e malinconia dovuto all’allontanamento da casa dei figli

Sindrome del nido vuoto, come affrontarla al meglio

La sindrome del nido vuoto è uno stato psicologico dominato da tristezza, nostalgia, malinconia. È sperimentato dai genitori quando i figli vanno via di casa per ragioni di studio, lavoro o perché alla base c’è un progetto di vita e di famiglia. A soffrirne sono soprattutto quelle donne, che hanno investito il loro tempo e le loro energie nell’accudimento e crescita dei figli.

A scaturire questa forma di malessere è spesso la paura dell’abbandono. Per chi soffre di questa sindrome l’allontanamento da casa del proprio figlio, ormai diventato grande e indipendente, è vissuto come un lutto. Improvvisamente il genitore sente vuoto, inutile, privo di energia. Nei casi più gravi questo malessere può sfociare in una vera e propria forma di depressione.

A volte può determinare una crisi di coppia perché contribuisce a far riemergere conflitti non risolti oppure ne crea di nuovi. Spesso l’allontanamento dei figli da casa combacia anche con la separazione di molte coppie che si ritrovano di nuovo sole e senza più interessi comuni o vita sociale in grado di dar loro nuovi stimoli

Cause e sintomi della sindrome del nido vuoto

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Questo malessere è segnato dalla fatica di accettare il cambiamento che l’allontanamento dei propri digli da casa comporta. Il genitore che ne soffre fa fatica a reinventare la propria vita, a scandire nuovi ritmi quotidiani e a crearsi nuovi interessi, passioni e hobby. Si tende così a trascorrere le giornate in stati di apatia e tristezza come se ci fosse stato un lutto difficile da elaborare.

Sono sintomi che gradualmente scompaiano nel corso delle settimane quando ci si ritrova a dover reinventare la propria vita. Privilegiati sono coloro che hanno al loro fianco persone stimolanti e con le quali condividere le proprie passioni e quelle attività che con la nascita dei figli sono state accantonate.

Studi psicologici accurati dimostrano che la tendenza a soffrire della sindrome del nido vuoto la manifestano coloro che sono stati cresciuti a loro volta da genitori iper- protettivi. A causa di questo rapporto che ha concesso loro poca autonomia e autorealizzazione, queste persone hanno una bassa autostima e spesso creano dei legami affettivi basati sulla dipendenza emotiva. Bisogna preoccuparsi quando questo malessere si riversa sui figli facendoli sentire in colpa del loro allontanamento oppure sviluppando atteggiamenti di invadenza nei loro confronti che celano una forma di ossessione e mania di controllo.

Come affrontare al meglio la sindrome del nido vuoto

[[fotonocrop2025487]] Quando i figli decidono di allontanarsi da casa bisogna accettare questa decisione come normale, visto che fa parte del processo evolutivo di ogni persona. Non bisogna far sentire loro in colpa per questa scelta. Occorre incoraggiarli ad acquisire una certa indipendenza e autonomia, mettendo al bando ansie e dubbi, spesso infondati.

Questo cambiamento può essere l’occasione per investire il proprio tempo ed energie in attività e passioni che erano state accantonate. Fa tanto soprattutto all’inizio coltivare le relazioni sociali come amici, familiari per poter avere la mente impegnata e condividere con essi momenti rilassanti e divertenti.

Il malessere può essere condiviso con il partner. Sapere di non essere soli fa tanto. Cercate di confrontarvi con il vostro partner e chiedete a lui aiuto se è necessario. Il confronto e il dialogo in coppia rafforzerà il vostro rapporto.

Questo è il periodo giusto per reinventare lo stare in coppia creandosi nuovi interessi, progettando viaggi, esperienze da condividere per rendere il rapporto più stimolante e sereno.

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