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Come ti trasformo una lezione al Master con Twitter: il caso IULM

Nella normalità di una bella lezione, è successo qualcosa che non si poteva prevedere, un qualcosa che a rileggerlo sa molto  di un racconto dove la gratuità e il business si abbracciano senza confondersi

Come ti trasformo una lezione al Master con Twitter: il caso IULM

Nella normalità di una bella lezione, è successo qualcosa che non si poteva prevedere, un qualcosa che a rileggerlo sa molto  di un racconto dove la gratuità e il business si abbracciano senza confondersi.

SCENARIO - Venerdì scorso Alessio Semoli, esperto di Web Analytics, ha tenuto una lezione sul monitoraggio del buzz online e sui software di tracking online presso il Master in SocialMediaMarketing IULM.
A un certo punto del suo intervento, Alessio ha iniziato ad illustrare le caratteristiche e le proprietà di un nuovissimo sistema di Web Analytics pensato apposta per i blog: Koego.
Koego è un tool free e web based che, come tutti gli altri sistemi di analisi web, selezionando un periodo di tempo permette di estrapolare report relativi alle visite del proprio blog, ai referer, ai tempi di permanenza sul sito, ai post più letti, alle parole chiave ecc.. Tuttavia, la particolarità che differenzia Koego dagli altri sistemi di tracciamento del traffico web è, appunto, l'”Ego”, ovvero il valore che il software dà al blog e ai post in esso contenuti basandosi sulla popolarità dei contenuti, sul numero di letture degli articoli, sulla loro anzianità, sui commenti ricevuti e sul tempo di permanenza di un utente all'interno dei vari post

DAL MASTER AL WEB… - Durante lo speech di Alessio, Michela Simoncini, studentessa che redige regolarmente il live delle lezioni del master sul suo blog, ha inserito il link al suo post sul proprio account Twitter. Nel frattempo, Patrizia Re, altra studentessa del Master che si occupa di aggiornare gli account sui social media del Master, ha postato il link alla home page di Koego e una domanda relativa al tool su FriendFeed, che ha automaticamente aggiornato Twitter . La domanda era rivolta a Marco Ziero (@marcoziero su Twitter) chiedendo un parere sul software, dal momento che Marco lo aveva già da qualche tempo installato sul proprio blog.

…DAL WEB AL MASTER - In breve tempo, su Twitter si è instaurata un'imprevista ed interessante discussione relativa alle potenzialità di Koego fra @iulmsocialmedia, @comunicami e @marcoziero, ai quali si sono aggiunti Marco Massara (@massara) e Andrea Serravezza (@aserravezza). Ben 5 persone in più a lezione…  Utilizzando Twitlonger, Ziero ha argomentato le proprie opinioni in merito a Koego (leggi qui il contenuto).

DA TWITTER AL MASTER, DAL MASTER ALL’AZIENDA (SU FACEBOOK) E RITORNO - A questo punto Antonio Fullone (@LastWebdesigner) venuto a conoscenza di Koego tramite il tweet di Michela ed avendo letto il liveblogging sul suo blog, ha commentato il post, chiedendo lumi sul funzionamento del sistema di tracking. Michela ha così chiamato su Facebook Fabrizio Ciacchi, tecnico di Koego, affinchè potesse rispondere alla richiesta di Antonio.
Successivamente Massara faceva notare, su Twitter, quanto sia difficile misurare la vera influenza di un tweet postato (in termini di aumento o diminuzione dei followers) a seconda di quanto sia interessante il tweet stesso, una sorta di telefono senza fili. Michela ha portato la domanda in aula, chiudendo il circolo virtuoso che era nato in classe e si era sviluppato sui social media e, per rispondere a @massara, Semoli ha paragonato l'”Ego” al PR conferito dall'algoritmo di Google ai siti web: tutti ipotizzano i parametri su cui basa, ma nessuno lo conosce veramente.

MORALE - In questo modo, le curiosità, le battute ironiche, le domande sorte spontaneamente tra i commenti su Comunicatestesso.com, o twittate da altri users di Koego all'interno del popolare social network, sono state portate in aula e successivamente di nuovo on-line. Lo scambio di impressioni e conoscenze si è poi allargata ad altri contatti di @comunicami e @iulmsocialmedia su Twitter (@Fudgella, @alessiosbrana, @merlinox, @federiconr) in merito sia a Koego che ad altri software di cui si continuava a parlare a lezione con Alessio, come Dododomain e Clicktale.

Questa situazione così particolare e proficua, nata spontaneamente, in maniera del tutto inaspettata e decisamente cross-piattaforma, è un evidente frutto del web 2.0, che solo pochi anni (che dico, mesi) fa sarebbe probabilmente stata impensabile ed impossibile da verificarsi.  Il bello del web e dei social media sta proprio qui, nel moltiplicare all'ennesima potenza le possibilità di ascoltare, imparare, fare networking, conoscere, domandare.
E' sempre interessante osservare come sul web gli utenti siano più curiosi e desiderosi di sperimentare vie nuove della conoscenza, spesso condivisa in maniera gratuita, ma non per questo ipocrita o superficiale, anzi..

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Marco Massara | Search Marketing Director in Businessfinder Web Marketing

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