Salute

Tumore al fegato, così l'immunoterapia agisce prima dell'intervento

I ricercatori ritengono che il modello dell'immunoterapia neoadiuvante possa in futuro essere applicato con successo ad altre forme cancerose; lo rivela uno studio

Tumore al fegato, l'immunoterapia prima della chirurgia può debellarlo

Importanti passi avanti sono stati fatti nella cura del tumore al fegato. Gli scienziati del Mount Sinai School of Medicine hanno scoperto che l'immunoterapia neoadiuvante, ovvero la terapia somministrata prima dell'intervento chirurgico, non solo è in grado di contrastare il cancro, ma anche le cellule neoplastiche microscopiche che l'operazione mancherebbe o che potrebbero causare il ritorno della malattia o la sua metastatizzazione.

Lo studio è stato pubblicato su "The Lancet Gastroenterology & Hepatology". Il tumore al fegato, la cui tipologia più comune è nota come carcinoma epatocellulare, è la terza causa principale di decessi per patologie oncologiche. All'inizio silente, si manifesta poi con sintomi specifici, quali dolore nella parte superiore dell'addome, ingrossamento del ventre, nausea e vomito, perdita di peso e inappetenza, ittero, febbre, urine scure.

L'immunoterapia ha sicuramente cambiato la prognosi per i pazienti con malattia avanzata; tuttavia, la maggior parte di essi è destinata a un esito avverso. La chirurgia è la via d'elezione, anche se bisogna tenere a mente che nella metà dei soggetti il cancro ritorna come nuova formazione o in stato metastatico. I ricercatori hanno somministrato a 21 individui affetti da tumore al fegato in fase iniziale due cicli dell'agente immunoterapico cemiplimab, un anticorpo anti-PD-1. Ciò è avvenuto prima dell'intervento alla fine del 2020.

Il team ha studiato la morte tumorale e l'attivazione del sistema immunitario che combatte la neoplasia tramite risonanza magnetica e campioni di sangue e di feci. Si è giunti alla conclusione che, in un terzo dei pazienti, gran parte del loro tumore è stato sconfitto prima dell'operazione. Le persone il cui sistema immunitario stava già lavorando contro la malattia tendevano ad avere una risposta migliore all'immunoterapia.

La morte del tumore al fegato con immunoterapia neoadiuvante è un modello che in futuro potrebbe essere applicato con successo ad altre forme cancerose.

Commenti