Salute

Vaccino anti-Covid e miocardite: le indicazioni dei cardiologi

Le miocarditi a seguito della vaccinazione anti-Covid sono rare e caratterizzate dalla scomparsa della problematica entro pochi giorni: ecco cosa dice l'ultimo studio e cosa ne pensano i cardiologi

Vaccino e miocardite: ecco le indicazioni dei cardiologi

Una delle maggiori preoccupazioni collegate al vaccino anti-Covid è legata al rischio di miocardite nei giovani come capitato in rari casi sulle ormai milioni di somministrazioni. I cardiologi, adesso, hanno una risposta positiva sul decorso di questa sintomatologia che risulta essere tranquillo e con sintomi leggeri.

Cosa dice lo studio

A dirlo sono i risultati di uno studio appena pubblicato su Circulation a cura dell'Università dello Utah a Salt Lake City, negli Stati Uniti, che ha preso in esame 140 adolescenti con età media di 15,8 anni nei quali si è sviluppata una miocardite entro un mese dalla vaccinazione con siero a Rna messaggero. Tra questi, 91 casi sono stati confermati mentre in 49 di essi la correlazione è stata considerata probabile.

Il sintomo più comune lamentato dai giovanissimi è stato il dolore al torace. In oltre quattro casi su cinque, questo è stato curato con farmaci antinfiammatori non steroidei. In quei casi in cui si è reso necessario il ricovero, la degenza non è stata superiore alle 48 ore.

Rapporto rischi-benefici favorevole

Questo studio, affermano i cardiologi, è un ulteriore passo in avanti sul rapporto rischi-benefici della vaccinazione Covid-19 che rimane sempre nettamente favorevole ai benefici perché, come è stato osservato per i 140 casi, tutti i pazienti hanno visto risolversi la problematica e la miocardite è sparita.

E poi, sottolineano gli stessi specialisti, è molto più probabile una patologia cardiaca a seguito dell'infezione del virus rispetto al vaccino. Un po' di numeri a suffragio delle tesi: 15 casi di miocardite ogni 100mila vaccinati sotto i 30 anni "lievi e a rapida risoluzione nel 95% dei casi".

"Miocarditi eventi rari"

La fascia più a rischio per questa complicanza rimane, comunque, quella dei giovanissimi con 70 miocarditi ogni milione di dosi somministrate a pazienti tra 16 e 17 anni. E poi, sono più colpiti gli uomini rispetto alle donne nell'età 16-29 anni: per queste ragioni rimane sempre fondalemtale la farmacovigilanza che non smette di essere costantemente attiva ed ha "un ruolo fondamentale", afferma a Repubblica Ciro Indolfi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (Sic).

Rassicurazioni per tutti i giovani che si sottopongono alla profilassi anti-Covid arrivano anche dal prof. Gianfranco Sinagra, ordinario di Cardiologia dell'Università di Trieste e vice Presidente Sic.

«Le miocarditi dopo vaccinazioni per Covid-19 costituiscono eventi rari e nella grande maggioranza dei casi hanno una presentazione clinica a basso rischio e con una prognosi generalmente molto favorevole - afferma -Ulteriori studi saranno utili per la comprensione dei possibili meccanismi alla base degli episodi miocarditici, ma attualmente vaccinarsi rimane fondamentale per preservare in primis la salute ma anche garantire libertà, crescita e sviluppo», conclude.

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