Cultura e Spettacoli

SALVATE LA CONDUTTRICE ANGIOLINI

SALVATE LA CONDUTTRICE ANGIOLINI

Sarà la maturità, che la rende più sofisticata ma soprattutto più silenziosa. Sarà che nel corso degli anni accade a molti di diventare più riflessivi e parsimoniosi nei gesti e anche nelle parole. Sarà che Ambra Angiolini, insomma, ha tutto il diritto di mostrarsi come meglio crede in questa sua conduzione di supporto a Michele Mirabella nel corso di Cominciamo bene estate (dal lunedì al venerdì su Raitre, ore 10,45). E tuttavia, per l'appunto, la sua è proprio e solo una conduzione «di supporto». Fin troppo simile a quella mostrata l'anno scorso da un’altra ex ragazza vivace e casinista come Selvaggia Lucarelli, che appena affiancata a Michele Mirabella nell’edizione estiva del programma, forse intimidita dal suo eloquio, si trasformò all’istante in ragazza mansueta e conciliante. Adesso, con Ambra, sta succedendo un po’ la stessa cosa. Se fa un’intervista a un ospite subito Mirabella le si pone accanto, come se lei avesse bisogno di un tutor. Se si permette una volta tanto una battutina sul dizionario Mereghetti dei film viene messa in riga, magari ironicamente ma il messaggio sottaciuto è comunque chiaro: non bisogna fare troppa ombra al Mirabella, l'unico che si sente autorizzato al copyright dell'ironia. Se si dimentica una battuta del copione, o un intervento programmato, non le viene risparmiata la frecciatina. Di puntata in puntata, con lenta ma inesorabile progressione, Ambra se ne sta così sostanzialmente in disparte. Come una valletta, quale non è. E allora in qualche momento si avrebbe voglia che all’improvviso, interrompendo il tran tran di questa co-conduzione sempre più a latere, un solerte assistente di studio irrompesse in scena e le infilasse un auricolare, come ai bei tempi di Non è la Rai. E dall'altro capo del filo, invisibile agli occhi del telespettatore ma ben presente nelle orecchie di Ambra, il Boncompagni di turno giocasse con lei a sparigliare le carte, a rompere la gerarchia, a fare un po’ di casino come ai tempi in cui era una ragazzina ribelle che si divertiva a vivacizzare la scena. Si avrebbe voglia che Ambra, teleguidata ma pronta a rilanciare il gioco, mettesse all’occorrenza in riga la conduzione alla «faso tuto mi» di Mirabella. Lo obbligasse a fare un passo indietro. Ne guadagnerebbe il programma e sarebbe una di quelle volte in cui la par condicio applicata alla conduzione «in coppia» restituirebbe sale e pepe all'insieme. Quindi qualcuno, per favore, fornisca di nuovo un auricolare all’ex ragazzina Ambra diventata nel frattempo signora Angiolini. Anche solo per dieci minuti.

Giusto per vedere l'effetto che fa, soprattutto su Mirabella.

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