Da ragazzo non avrei mai pensato che l’unico punto fermo della mia vita sarebbe stato la Regina Elisabetta d’Inghilterra. È lei l’unica donna della mia vita che dura ancora. L’ho vista ieri che piantava un albero per onorare il suo giubileo. Quando nacqui era già saldamente al trono, quando cominciai a studiare inglese si componevano le prime frasi intorno a lei, alla sua corona e al God save the Queen.
Ora che ho passato da un pezzo la cinquantina, tutto il mondo è crollato, mi sono visto passare sei papi, otto presidenti e una decina di presidenti americani, ho visto cadere l’Urss e perfino Andreotti, sono passato dalla borsa calda alla borsa in calo, dalla lettera 22 all’iPad, insomma è cambiato tutto. Ma la Regina Elisabetta sta sempre lì, imbalsamata, che sfida i millenni. Sarà monotona, ma è lei la Regina Assoluta del Posto Fisso. E dire che da bambino lei mi pareva il trapassato e i Beatles il futuro: ora i Beatles, deceduti o rintronati, sono archeologia e vintage, lei è ancora in carica, for ever.
Trasparente, più sobria di trentatré Monti messi insieme, regalmente scialba, né bella né brutta, solo regina. Con quelle perle al collo, installate fisse come la dentiera. E lui, Filippo, marito di spalla, adorabile babbione, una vita da mediano.
E Carlo, orecchiante della corona, rimasto principino anche all'età della pensione. L’unica Regina che la batte, non solo per via del Figlio, è la Madonna. Salve o Regina, e complimenti al Dio british, è stato di parola a salvare la Regina, insieme alla sterlina- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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