(...) senza tenermi nulla. Anche se posso esprimere posizioni di carta vetrata o non condivise da tutti - ci mancherebbe, il calcio fa parlare e fa tacere, magari smentiti dal risultato del giorno dopo - credo che occorra dire che questo Doria rischia di sprofondare. Senza quasi accorgersene, fra un autocompiacimento per i giovani che esordiscono in serie B, una dichiarazione di soddisfazione per la partecipazione alla Coppa Uefa, una lamentela perchè si gioca ogni tre giorni e un attacco giornalistico allarbitro che ha negato uno-due-tre-quattro-chi offre di più rigori.
Ecco, ragionare così è il miglior modo di sprofondare. I problemi della Samp di questa stagione sono molto più profondi e non è minimizzandoli o deviandoli su questioncelle contingenti che si fa il bene della società. A questa Samp serve una critica degna di questa definizione, che non abbia problemi nel chiamare le cose con il proprio nome e che non nasconda la polvere sotto il tappetto. Non è dicendo «bravo, vai avanti così» a un tizio bendato che balla sul ciglio di un burrone che lo si aiuta a non cadere. Proprio per questo sono orgoglioso, ad esempio, della libertà di Piero Sessarego che su queste pagine dice pane al pane e vino al vino. Anche se il pane è duro e il vino può risultare acido.
Faccio un esempio, che ritengo illuminante. Penso che mercoledì sera, Palombo e Cassano - in assoluto i due migliori doriani quando cè da giocare al calcio - siano stati inguardabili. E, come non ho avuto problemi a dare loro 8 e 9 in pagella quando se lo meritavano, non ho avuto problemi a dire che sono stati insufficienti. Me lha chiesto espressamente anche un ragazzo alla fine della partita: «Non scrivete che meritano 6 perchè magari vi stanno simpatici. Non è giusto. I voti non li fa la simpatia». Sottoscrivo alla virgola. Eppure, ieri, raffiche di bei voti. Fine dellesempio.
Cè qualcosa che non va, questo è sotto gli occhi di tutti. Fosse per me caccerei tutti i giocatori. Ma non si può.
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