Cronache

San Fruttuoso di Camogli A piedi o dal mare per vivere lo scorcio più suggestivo al mondo

Niente auto, niente scooter, neppure il treno. Rimane lì, immacolato, raggiungibile da terra solo attraverso il sentiero che passa da Portofino vetta. Oppure dal mare in battello, solcando le onde fino ad arrivare davanti ad un incanto. Quell’insenatura di colore verde scuro, per la forte tinta dei pini, che dal promontorio scende a picco sul mare. Schiacciata tra due monti che sembrano stringerla fino quasi a farla chiudere ecco la baia di San Fruttuoso di Camogli. La piccola spiaggia, la monumentale abbazia, la torre dei Doria. Tutto qui, eppure è un angolo di paradiso ricco di storia. Quando si arriva dal mare fa mancare il fiato . Ma non è solo bellezza naturale, ma anche artistica. E tanta storia.
Dopo la prima frequentazione monastica, il complesso di San Fruttuoso fu umile abitazione per pescatori, spesso covo di pirati, poi proprietà per secoli dei Principi Doria. Nel 1986 venne rilevato dal Fondo ambiente italiano che completò un restauro del complesso iniziato nel 1935 inseguito ad un’alluvione che danneggiò una parte della chiesa ma venne bloccato anni dopo. Oggi il complesso di San Fruttuoso è inserito nel Parco di Portofino, area protetta fin dal 1935 che offre una visione sintetica della costa ligure, sia dal punto di vista naturalistico sia da quello storico-antropologico.
Il Fai propone alla visita dell’abbazia, una mostra antologica sul pittore Antonio Discovolo, alchimista della luce, dal 4 aprile al 30 settembre.

Attraverso una cinquantina di dipinti l’esposizione si articolerà nella sala capitolare e in torre Doria.

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