San Lorenzo e «bassi» Il Comune scopre il decreto Maroni

(...) monsignor Luigi Paletti e monsignor Luigi Borzone. Troppi i furti che avvengono intorno alla Cattedrale ed anche all’interno della chiesa stessa, dove agiscono nomadi autori di molti borseggi. Situazione intollerabile non solo per i genovesi e per la diocesi ma anche brutto biglietto da visita per i gruppi di turisti, i più colpiti da questi episodi. Verrà così stabilito un pattugliamento di quartiere: «Un vigile - spiega l’assessore Scidone- girerà tra piazza Raibetta, via San Lorenzo e palazzo Ducale con il compito specifico di controllare questo genere di disagi». Non solo, ai commercianti della zona e al sacrestano di San Lorenzo, verranno forniti i numeri di cellulari degli agenti che prestano servizio in zona per le segnalazioni.
Questo andrà di pari passo con la decisione del sindaco di attuare l’ordinanza che recepisce le indicazioni del decreto Maroni e partire così con l’operazione «sgombero bassi». L’ordinanza sarà pronta entro quindici giorni e servirà a limitare il fenomeno della prostituzione nella città vecchia, in modo particolare in via della Maddalena: «Non crediamo di eliminare la prostituzione - sottolinea Scidone, che come è ormai consuetudine aveva anticipato il contenuto dell’ordinanza ad altre testate-. Vorremo restituire questa zona ad abitanti, commercianti e turisti». L’operazione consiste nella catalogazione dell’immobile, il sequestro amministrativo con relativa pena pecuniaria (intorno ai 700 euro) e la denuncia in base all’articolo 650 del codice penale per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Su circa 2.500 locali censiti, sono 40 quelli in affitto a lucciole. Per i propietari potrebbe anche scattare la denuncia per sfruttamento della prostituzione. Inoltre, il Comune ha stabilito che i locali dovranno essere adibiti solo ad attività artigianale per possessori di partita iva e dovranno essere visibili con vetrine trasparenti come previsto dalle norme che regolano gli esercizi pubblici.

In tutto questo, Scidone non è voluto tornare sulle polemiche seguite all’interno della maggioranza per alcune dichiarazioni dell’assessore sulla chiusura dei bassi: «Mi limito a dire che ritengo più importante risolvere i problemi dei commercianti di vico Mele o altre zone che stanno fallendo per questo degrado».

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