San Lorenzo, con le fiaccole contro il caos

Non c’è solo il Trullo. Anche in un quartiere «storico» per la movida notturna romana come San Lorenzo si sperimenta una convivenza difficile. Niente scintille con la comunità straniera (pure se numericamente consistente) in questo caso, ma un attrito di vecchia data tra i ragazzi del centro sociale «32» di via dei Volsci e i frequentatori dei tanti locali del quartiere da un lato e i residenti «di lungo corso» dall’altro. Con questi ultimi che rivendicano il «diritto al sonno», a loro dire violato dal chiasso e dagli schiamazzi di chi resta per la strada fino all’alba (come è accaduto anche a Trastevere) e una maggiore presenza delle forze dell’ordine, per contrastare le troppe risse e lo spaccio di droga nelle vie del quartiere. Ma le istanze degli abitanti non trovano facilmente orecchio nella controparte.
Così due sere fa, quando il comitato di quartiere ha organizzato una fiaccolata per «ripristinare la legalità», il manipolo di persone che ha deciso di aderire (alcune decine di persone, tra vecchi residenti del posto, coppie e famiglie con bambini) ha trovato piazza dell’Immacolata tappezzata di polemici manifesti del centro sociale «32» che ribattevano alle rivendicazioni degli abitanti del rione. Accusando, in particolare, i proprietari di case di San Lorenzo di voler speculare sugli affitti per gli studenti. «300 euro a posto letto, chi li chiede è maledetto», «Polizia e coprifuoco, questa è la vostra tranquillità?» e «Lasciateci dormire, lasciateci arricchire» gli slogan più ripetuti sui manifesti. Qualcuno dei «fiaccolanti» ha deciso di rispondere direttamente sulla carta, con un pennarello, invitando i ragazzi di via dei Volsci a riconoscere il «diritto di base» al riposo e al sonno, oltre a chiedere di astenersi da «demagogiche contrapposizioni».
Ci sono anche lenzuoli bianchi appesi alle finestre in replica ai giovani del centro sociale: «Ora basta: San Lorenzo non è il vostro cesso» e «Abbiamo perso il nostro diritto di vivere in modo civile e dignitoso». Viste anche scene surreali, come alcuni bambini che apostrofano duramente un gruppo di perplessi punkabbestia sulle panchine di piazza dell’Immacolata. Ma, al di là del dibattito soprattutto «scritto» tra l’anima nottambula e quella «tradizionale» del quartiere, la fiaccolata un risultato l’ha ottenuto, come spiega il vicepresidente di «Progetto San Lorenzo», Nello.
«Volevamo un incontro con il sindaco - racconta - e l’appuntamento ci è stato concesso. Il prossimo 16 potremo esporre a Veltroni il nostro punto di vista sulla vita del quartiere, Walter Verini ci ha confermato la disponibilità del primo cittadino». Il modo più diretto per far arrivare ai piani alti del Campidoglio la protesta degli abitanti di San Lorenzo. «Era ora - prosegue Nello - perché il problema non è tanto la vita notturna nel rione, quanto la maleducazione: c’è chiasso più o meno in tutte le strade fino alle 4-4.30 di notte, la gente che la mattina deve alzarsi per andare a lavorare è esasperata».

Quanto alle «controaccuse» lanciate dal centro sociale di via dei Volsci e allo sfruttamento di chi affitta alloggi agli studenti, Nello rifiuta la polemica: «Ognuno la pensa come vuole, evidentemente abbiamo idee diverse su quale sia il modo ideale di far convivere le esigenze del divertimento e il diritto al riposo».

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