San Martino di Castrozza diventa capitale dell'alpinismo per quattro giorni. Dal 9 al 12 dicembre la rinomata località trentina ospita, per il secondo anno, i Piolets d'Or, gli Oscar dell'alpinismo internazionale. E torna così a mettere le Dolomiti al centro dell'attenzione mondiale. Protagonisti della scena non sono "solo" sport estremo e sfida verticale, ma anche e soprattutto chi ancora sa ascoltare le montagne e inventare nuovi modi di scoprirle, esplorarle, viverle. Nati per celebrare l'alpinismo progressivo, lo stile alpino e l'idea del "fare di più con meno", i Piolets d'Or premiano, infatti, le salite che non cercano solo la vetta, ma un modo etico e creativo di raggiungerla, e le persone che non si muovono come eroi solitari, ma come sinceri appassionati della natura in alta quota. Per loro impegno, autosufficienza, esplorazione, leggerezza sono valori di sostanza, non slogan di apparenza. La giuria quest'anno ha selezionato tre imprese che raccontano il 2024 come una stagione di frontiere ancora aperte. La prima ascensione, come si dice in gergo, è la nuova linea sulla cresta sud-ovest del Kaqur Kangri (6.859 metri), in Himalaya, firmata dagli americani Spencer Gray e Ryan Griffiths: una trama sottile di ghiaccio e roccia dove ogni scelta pesa come un respiro. La seconda è la cresta ovest del Gasherbrum III (7.952 metri) nel Karakoram, salita in prima ascensione da Ale esen e Tom Livingstone: un percorso severo, lungo che riporta l'alpinismo al suo lessico più puro. La terza impresa premiata è il Karakoram: la prima salita dello Yashkuk Sar (6.667 metri), lungo l'imponente pilastro nord, realizzata da August Franzen, Dane Steadman e Cody Winckler. Non solo al mondo maschile si rivolge e premia la kermesse. Nel panorama si fa strada anche l'alpinismo femminile, con una menzione speciale che va alle slovene Anja Petek e Patricija Verdev per la prima salita del Lalung I (6.243 metri) nell'Himalaya indiano. Ad aggiudicarsi, invece, Il premio alla carriera, il russo Alexander Odintsov, figura chiave di un'epoca in cui l'innovazione passava attraverso la tenacia. Le salite saranno presentate al pubblico l'11 dicembre, in una serata che promette immagini e racconti ad alto impatto; e che diventa pretesto e motivo per raggiungere e scoprire San Martino di Castrozza, palcoscenico e rifugio di charme.
Che, con un elegante centro alpino adagiato ai piedi del Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino, 60 chilometri di piste e infiniti panorami a cavallo delle Dolomiti, toglie il fiato e riempie il cuore. Info: www.sanmartino.com