San Siro vuole strade illuminate e senza pavé

Chi vive a Baggio chiede fermate Atm più sicure, un pronto soccorso efficiente e linea dura contro i vandali

Chiara Campo

Il traffico si può eliminare aumentando la larghezza delle strade, dicendo addio al vecchio pavé, tanto suggestivo quanto pericoloso per chi gira la città in bicicletta o sullo scooter, e sistemando il manto delle strade e dei marciapiedi. Ne sono convinti i residenti di zona Baggio-San Siro, che hanno «girato» i suggerimenti al candidato sindaco del centrodestra Letizia Moratti, scrivendoli sul blog creato all’interno del suo sito internet (www.letiziamoratti.it) o rispondendo al sondaggio telefonico che l’istituto di ricerca «Euromedia research» ha condotto per conto dell’aspirante sindaco della Cdl lo scorso 19 dicembre, sentendo un campione rappresentativo prestratificato.
Proposte e proteste sono state analizzate e raccolte su un documento che servirà alla Moratti come traccia per la stesura del programma elettorale. Dopo le puntate dedicate alle prime sei zone, il viaggio in città attraverso le denunce e le richieste dei residenti si conclude con la 7 (Baggio-San Siro), la 8 (Quarto Oggiaro-Gallaratese-Fiera) e la 9 (Niguarda-Bicocca-Bovisa-Garibaldi).
C’è il traffico in cima ai brutti pensieri di chi vive a Baggio e San Siro. Vorrebbero più mezzi pubblici, percorsi alternativi per alleggerire le arterie principali, piste ciclabili, parcheggi gratuiti per i residenti. Problema numero due è la sicurezza, che si incrocia con il primo quando sul blog o ai sondaggisti i cittadini dicono che le fermate dei mezzi pubblici dovrebbero essere sorvegliate meglio. Chiedono vie più illuminate, meno mendicanti sulle strade, linea dura contro i vandali e gli extracomunitari, a cui non bisogna concedere agevolazioni se commettono dei reati. Tra le varie ed eventuali (alla voce Ambiente e Protezione sociale) c’è chi chiede di migliorare il servizio dei pronto soccorsi, aumentare i nidi e le materne, i dormitori pubblici per i senzatetto, l’assistenza a domicilio per gli anziani, i controlli per i proprietari dei cani.
A preoccupare di più le zone 8 e 9 sono invece i problemi legati alla sicurezza: il traffico, in entrambi i casi, ha meno urgenza di soluzioni immediate. A Quarto Oggiaro, al Gallaratese e in Fiera i cittadini confidano per il futuro che le istituzioni inaspriscano i controlli nei confronti degli extracomunitari e nei campi rom, sperano di vedere più sorveglianza nelle strade e vigili di quartiere in giro anche di notte.
Sul fronte ambiente e traffico chiedono più verde e di curare meglio sia quello esistente che la pulizia delle strade, di spostare i mercati in zone dove non creino disturbo ai residenti, di riaprire le zone pedonali, di diminuire l’inquinamento atmosferico e acustico prodotto dai tram.
L’emergenza sicurezza assilla anche chi abita a Niguarda, alla Bicocca, Bovisa e Garibaldi, e si traduce nella richiesta di eliminare i campi rom, punire in modo più serio i reati minori - dallo scippo al vandalismo -, migliorare l’illuminazione e la stazione Lancetti. Viene subito dopo il problema della casa e, tra le proposte, quella di cercare soluzioni a basso costo per le fasce deboli e per gli studenti fuori sede, garantire un accesso più facile ai mutui anche per chi ha un lavoro precario, e anche badare di più all’aspetto estetico della città.
Pollice verso per i mezzi publici, che dovrebbero «migliorare categoricamente», e i cittadini hanno idee chiare e dettagliate su cosa aiuterebbe a ridurre il traffico: incroci più sicuri, togliere la maggior parte dei cantieri, chiudere tutte le strade del centro creando percorsi alternativi, incrementare i parcheggi e le linee della metropolitana.

Per migliorare la qualità dell’ambiente, invece, consigliano di affrontare il problema all’origine, istruendo i cittadini all’ecologia. Ma anche aumentando i cassonetti per la raccolta differenziata, perché una volta educati, devono avere gli strumenti per applicare la buona lezione.

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