Sandalo, il pentito che scardinò Prima Linea

Da ufficiale degli alpini (trasportava armi per l’organizzazione clandestina) a militante di Prima Linea, prima terrorista "pentito" e poi simpatizzante della Lega Nord. Ecco il curriculum di "Roby il Pazzo"

Sandalo, il pentito che scardinò Prima Linea

Milano - Torna in manette "Roby il Pazzo", al secolo Roberto Sandalo, il militante dell’organizzazione armata Prima Linea che dopo l’arresto decise di "pentirsi" e tramite le sue "confessioni" permise all’antiterrorismo di sgominare l’intero gruppo.

Negli anni di piombo Sandalo, tra i protagonisti principali dei cosiddetti anni di piombo, è stato arrestato oggi con l’accusa di essere stato coinvolto in una serie di attentati che, nei mesi scorsi, hanno colpito moschee e centri culturali islamici a Milano. Vario il suo curriculum: da ufficiale degli alpini (trasportava armi per l’organizzazione clandestina) a militante di Prima Linea, prima terrorista "pentito" e poi simpatizzante della Lega Nord.

Contro il fondamentalismo islamico Il 12 settembre scorso è stato riconosciuto a Milano tra i manifestanti contro il fondamentalismo islamico davanti alla sede della Commissione europea. "Sì, sono l’ex terrorista di Prima Linea - rispose ai giornalisti - ma sono anche uno che ha servito due volte lo Stato, prima come ufficiale degli alpini e poi dissociandomi e collaborando a mettere fuori piazza una banda di assassini. Non vedo perché io non possa fare politica mentre altri personaggi mai redenti siedono nei più alti scranni delle istituzioni". Sarebbe stato proprio attraverso le "rivelazioni" di Sandalo (che avrebbe riportato confidenze fattegli dal suo compagno di lotta Marco Donat Cattin, figlio del noto esponente democristiano) che le indagini per l’omicidio del commissario Calabresi abbracciarono la pista di Lotta Continua, con il conseguente coinvolgimento di Sofri, Bompressi e Pietrostefani che furono successivamente condannati per questo delitto.

Il pentimento e la condanna Come frutto del suo "pentimento" Sandalo non solo ebbe una notevole riduzione della pena, ma gli fu anche attribuita, per motivi di sicurezza, una nuova identità. Oggi Sandalo, 46 anni, si chiama Roberto Maria Severini e vive a Milano. Il suo ultimo arresto risaliva al 2002 per rapina, ma la sua "carriera" svolta con l’arresto a Torino il 29 aprile 1980. Condannato a undici anni e sette mesi di reclusione, ne sconta solo due. Sandalo, noto come "Roby il pazzo" per la sua violenza (tra gli omicidi confessati anche quello di Carlo Ghiglieno, responsabile della pianificazione Fiat del 21 settembre 1979), sarà tra i protagonisti del gruppo armato che il 29 novembre 1976 assaltò l’Associazione Dirigenti Fiat di Torino. L’azione venne rivendicata da una nuova sigla del terrorismo: nasce Prima Linea. Il nome scelto nacque dai servizi d’ordine dei movimenti dell’ estrema sinistra, che allora si schieravano in testa ai cortei occupando la prima linea. Tra le "caratteristiche" richieste una doppia vita perfetta: i militanti erano studenti e impiegati, senza documenti falsi, senza covi.

Vi confluiscono giovani di Lotta Continua (ne era divenuto capo del servizio d’ ordine a Torino), dell’Autonomia Operaia e del cosiddetto "movimento". A sinistra, per numero di omicidi, sarà seconda solo alle Brigate Rosse. Tra gli omicidi "storici" quello del 29 gennaio del 1979: Prima Linea ucciderà a Milano il sostituto procuratore Emilio Alessandrini.

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