Roma - "Non so nulla" commenta al telefono Sandra Lonardo Mastella a chi le chiede un commento di primissima mattina. Il gip di Santa Maria Capua Vetere Francesco Chiaromonte l'ha messa agli arresti domiciliari su richiesta del pm Alessandro Cimmino. Per un affaire di sanità. Colpita lei, la presidente del consiglio regionale della Campania, la moglie del ministro della Giustizia Clemente Mastella. Il giudice avrebbe ravvisato gli estremi di una tentata concussione, in concorso con altri, sul direttore generale dell’ospedale di Caserta, con il quale la Lonardo aveva avuto contrasti in passato. Un conflitto, quello fra la signora Mastella e il dirigente ospedaliero, che politicamente ha radici profonde: l’uomo era molto vicino ai Popolari-Udeur al momento della designazione, mentre si è poi avvicinato al presidente della provincia Sandro De Franciscis, anche lui eletto nelle liste del movimento di Mastella, ma confluito nel Pd. Solo dopo le 14,30 è arrivata alla moglie del Guardasigilli la notifica degli arresti domiciliari nella sua villa di Ceppaloni.
La replica del procuratore Il procuratore della repubblica di Santa Maria Capua Vetere Mariano Maffei rompe il silenzio dei magistrati per sottolineare che le affermazioni che lo riguardano del ministro Clemente Mastella sono "calunnie e offese alla mia reputazione" e che si riserba "ogni azione nelle sedi competenti". A suo giudizio, i passaggi dedicati all’inchiesta samaritana che coinvolge il presidente del Consiglio regionale della Campania nel discorso di Mastella sono una polemica "disgustosa".
"Serena e pronta a chiarire" "Apprendo dalla televisione una notizia sconcertante, che sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari nei miei confronti per tentata concussione. Mi sento assolutamente serena, non ho nulla da temere e fornirò all’autorità giudiziaria qualunque chiarimento che mi venga richiesto". Commenta con una nota poco più tardi Sandra Lonardo. "Credo che anche questo è l’amaro prezzo che, insieme a mio marito, stiamo pagando per la difesa dei valori cattolici in politica, dei principi di moderazione e tolleranza contro ogni fanatismo ed estremismo. Affronto tranquilla anche questa battaglia".
La difesa "Non ho mai concusso nessuno" dice ai microfoni di Rainews 24 all'ora di pranzo Sandra Lonardo. "Dimettermi? Assolutamente no. Non ci penso proprio, saranno i cittadini a giudicare. Parlo da cittadina libera - ha detto il presidente del consiglio regionale della Campania - perché non ho ancora ricevuto nessuna notizia di questo provvedimento. Mi sembra che sia a rischio proprio la democrazia in questo Paese". E se non avesse la febbre, "sarei già in consiglio regionale" assicura. Si è poi detta "fiera" del discorso di suo marito alla Camera. "Mio marito - ha osservato - è un uomo eccezionale, è un uomo per bene. Gli sono ancora più vicina, continueremo a fare le nostre battaglie con lo stesso vigore delle persone che non hanno nulla da temere". La moglie del Guardasigilli ha poi detto che lei e il marito sono "accerchiati da tanti mesi". "Se non fosse per la grande fede e per l’attaccamento al lavoro che facciamo e agli ideali in cui crediamo credo - ha concluso - che saremmo già usciti di scena. Invece noi ci siamo e ci vorremmo essere per portare avanti quei valori nei quali tanti italiani credono".
L'intercettazione Al centro della vicenda giudiziaria culminata nell’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare presso il domicilio per Sandra Mastella ci sarebbe "una grande sfuriata telefonica che la donna avrebbe fatto al direttore di un ospedale in merito ad una nomina. Quindi solo un contrasto di carattere politico e nulla a che vedere con dazioni di danaro o vantaggi di altro tipo". Lo afferma l’avvocato Titta Madia, difensore della moglie del Guardasigilli dimissionario. "È sconcertante avere appreso questa notizia dagli organi di informazione" ha aggiunto il legale.
Fabris: "Scelta dei tempi sospetta" "Una scelta dei tempi piuttosto sospetta...". Così il capogruppo dell’Udeur alla Camera, Mauro Fabris, commenta gli arresti domiciliari per Sandra Lonardo. "Predisporre addirittura gli arresti domicialiari per una vicenda che riguarda la sfera amministrativa e che conosco benissimo perché si tratta di un contrasto che va avanti da anni, mi sembra piuttosto esagerato. Ma mi fermo qua, non voglio commentare oltre...".
Solidarietà Il presidente del consiglio Romano Prodi ha telefonato a Mastella per esprimergli la sua "solidarietà". "Spetta solo alla coscienza del ministro Mastella la valutazione di eventuali conseguenze politiche" commenta Gianfranco Fini. "Per la credibilità della magistratura c’è da augurarsi che vengano rapidissimamente fugati molti e fondati dubbi che sussistono sulla congruità del provvedimento. Umana solidarietà al ministro Mastella di cui è facile intuire il personale stato d’animo". "È certamente un fatto sconvolgente che dovrà essere valutato in tutti i suoi risvolti, anche politici.
Aspettiamo di capire meglio quali sono le ragioni giudiziarie di questa vicenda, ma a volte la magistratura se la prende anche con le mogli, e io ne so qualcosa...". Così Lamberto Dini commenta la notizia degli arresti domiciliari di Sandra Mastella.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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