Signor Lucherini, i documentari si fanno sui grandi...
«L'iniziativa è della Medusa, nella persona di Giampaolo Letta».
Però nel documentario lei si vede poco.
«Non ci sono molti filmati su di me: solo con Sofia Loren, Sandra Milo, Sylva Koscina e Carlo Mazzarella».
Ma lei non mi pare un tipo ritroso.
«No, ma lavoro perché ci si occupi degli altri, non di me».
Lei sa tutto di tutti nel cinema italiano. Quindi s'aspettava il documentario...
«Sapevo che Sarno preparava qualcosa, ma non esattamente che cosa. Finché, una sera, ho cenato con Dario Argento...».
Dunque?
«Argento mi ha chiesto se mi era piaciuto quel che lui aveva registrato su di me. Io sono caduto dalle nuvole! Ignoravo che Sarno avesse raccolto testimonianze di attori e registi».
Che in Enrico LXXV pongono in risalto in lei l'umorista. E la citano per gli sferzanti corsivi di Ciak in Mostra.
«Nessuno m'ha querelato ancora, anche se non ci vado leggero. Ieri ho scritto che se Ambra Angiolini è la madrina d'apertura, Stefania Sandrelli sarà la madrona di chiusura!».
Ne ha dette anche di peggiori. Ricordo un suo libro con Matteo Spinola: vetriolo!
«Ssst! Ma lei come fa a ricordarsi di quel che libro? È meglio che non se ne parli».
Tranquillo: nulla è più inedito che lo stampato!
«Per me, poi, scrivere è più difficile che per gli altri».
Come mai?
«Non sapevo battere a macchina e non so scrivere col computer».
È abbastanza importante per dettare! Ma come ha cominciato la carriera di addetto stampa?
«Prima recitavo nella compagnia dei Giovani, con Romolo Valli, Giorgio De Lullo, Rossella Falk e Anna Maria Guarnieri...».
... All'età che aveva lei, c'era da esser lusingato.
«Ma avevo piccole parti, da dieci battute. Ed ero un “cane” e subivo scherzi atroci sulla scena».
Per esempio?
«A una recita, mi inchiodarono tutti gli oggetti che dovevo muovere. Feci la figura del cretino...».
Studi?
«Ho studiato medicina per due anni. Mio padre, medico, mi cacciò di casa. E la compagnia avrebbe fatto a meno di me».
Mi spieghi.
«Nelle tournée in America latina avevo cominciato a occuparmi delle relazioni con la stampa.
L'incontro che l'ha lanciata definitivamente?
«Quello con la Loren dopo La Ciociara. Lei veniva da Hollywood e mi ha insegnato quel che aveva visto fare là».
«Nel mio mestiere hai mille contatti e nessun amico. Però va bene così».
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