Senatore Cesare Cursi, lei ha accompagnato Gianni Alemanno e Gianfranco Fini nel sopralluogo negli ospedali romani, ma è stato anche relatore della commissione parlamentare dinchiesta sul sistema ospedaliero nazionale. In che cosa si differenziano le strutture romane da quelle del resto dItalia?
«Molti problemi sono comuni, ovviamente. A Roma e nel Lazio, purtroppo, le logiche di partito hanno reso ingovernabile la Sanità: basta vedere che cosa è successo con lo spoil system nelle asl e nelle aziende ospedaliere. Un sistema adottato dal centrosinistra a scapito della competenza e della funzionalità e poi bocciato dalla Corte costituzionale, dal Tar del Lazio e dal Consiglio di Stato. Ma la giunta Marrazzo non si è arresa nemmeno di fronte alle sentenze e ha varato una legge sullequo indennizzo per convincere i manager reintegrati dalla giustizia nei loro posti a rinunciare definitivamente. Uno sperpero intollerabile di risorse».
Mentre i tagli colpiscono i posti letto e i servizi essenziali come lassistenza agli anziani...
«Appunto. Laspetto ancora più paradossale di questa vicenda è che nonostante i risparmi e i tagli selvaggi anche sulla farmaceutica, la giunta Marrazzo non è stata capace di mettere a punto il piano di rientro del deficit chiesto dai tecnici del ministero dellEconomia a più riprese. Solo laccondiscendenza politica del governo Prodi ha evitato il commissariamento del Lazio».
Vuol dire che il piano ancora non cè?
«Sembra una barzelletta, vero? Eppure è proprio così. La seconda verifica ufficiale del piano doveva avvenire entro il 31 luglio 2007. Grazie a vari stratagemmi il termine ultimo era stato spostato al 31 marzo 2008, cioè 15 giorni fa. Ebbene, niente: è stato di nuovo disatteso e, grazie al governo sfiduciato dagli italiani, invece di dare conto di ciò che non si è fatto, si blaterano pretesti come la richiesta di ulteriori elementi di valutazione, di integrazioni, modifiche...».
Ma qual è il vero problema?
«Il problema è che si registra un ulteriore scostamento di circa 300 milioni di euro che si aggiunge al buco annuo di un miliardo di euro già coperto con laumento delle addizionali Irpef e Irap. In tre anni di gestione della sanità, Marrazzo e lassessore battaglia hanno accumulato più di 5 miliardi e mezzo di deficit. Ecco perché sono tuttora congelati i due miliardi di aiuti statali».
Sulla sanità il Pd avanza proposte simili alle vostre. Non è così?
«In realtà le proposte di cui lei parla sono state presentate il 1° aprile scorso. A leggerle viene quasi da sorridere. Ai numeri 1, 2 e 3 ci sono: ridurre le liste dattesa, fondo per lodontoiatria, fuori la politica dalla sanità e largo al merito. Forse noi siamo un po più credibili. Sulle liste dattesa, durante il governo Berlusconi avevamo individuato centro prestazioni da erogare entro poche settimane. Il nostro programma di odontoiatria sociale (le dentiere agli anziani), puntualmente attuato dalla giunta Storace, venne deriso. Quanto al merito, beh, ne abbiamo già parlato allinizio. Basta ricordare cosa è accaduto».
Qual è la situazione al Policlinico Umberto I?
«I ritardi nellavvio dei lavori di ristrutturazione delle gallerie sotterranee sono limmagine emblematica dellemergenza. Da un punto di vista logistico, come ha proposto Alemanno, lospedale andrebbe demolito e ricostruito a blocchi. Vanno, poi, risolti una volta per tutte, gli intrecci di competenze tra Università e Regione. Non bisogna dimenticare che lUmberto I, oltre a essere il più grande policlinico dEuropa, vanta delle vere e proprie eccellenze delle quali possiamo andare orgogliosi».
Sul voto, però, influiscono altri fattori.
«Certo. LItalia è in una situazione davvero delicata. La Banca dItalia e il Fondo monetario internazionale hanno certificato una crescita vicina allo zero. Rialzati Italia non è solo uno slogan, ma una necessità vera. Cè bisogno di abbassare le tasse per favorire la ripresa e lo sviluppo. E per far crescere i consumi, bisogna aumentare stipendi e pensioni. Certo, non sarà facile, anche alla luce della crisi internazionale».
È per questo che qualcuno auspica un pareggio che apra le porte alle larghe intese?
«Non scherziamo. Il PdL otterrà una vittoria indiscutibile.
Sanità, ecco le garanzie del Pdl
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