Paola Setti
Allurlo di «non ci faremo mettere le mani in tasca», gli imprenditori liguri prendono coraggio e annunciano la rivolta fiscale. Il giorno dopo la comunicazione del governo sullaumento Irap già dal 20 giugno per risanare il deficit della sanità, il presidente nazionale dei giovani ragionieri e commercialisti, il genovese Massimo Lusuriello, alza le barricate: «Molti hanno già pagato, altri hanno già preparato i versamenti, e adesso a tutti viene chiesto di rifare i conteggi. E un punto in più, dal 4.25 al 5.25, significa il 25 per cento dellimponibile. Soprattutto le grandi imprese dovranno rifare la pianificazione annuale». Di più, chi sbaglia paga: non esistendo più la possibilità di «ravvedersi» entro 30 giorni, gli errori vengono sanzionati con il 30 per cento degli interessi. Quindi: «Ci rifiutiamo di rimettere mano ai conti: verseremo la vecchia aliquota. Ci sanzioneranno? Impugneremo le sanzioni. Cè uno Statuto dei contribuenti da rispettare, non si possono cambiare le regole in corsa, tanto meno a cinque giorni dalla scadenza».
Alla «disobbedienza civile» pensano anche gli industriali. «Siamo scioccati: in campagna elettorale era stato promesso che le tasse non sarebbero aumentate e invece alla prima difficoltà ecco la stangata, una presa per i fondelli - si sfoga il presidente Marco Bisagno -. Nelle prossime ore riuniremo le aziende e decideremo il da farsi». A quantificare la stangata ieri è stata la Cgia di Mestre. Fra i cittadini delle sei regioni colpite, i liguri saranno i più tartassati dopo i laziali. Laumento Irap si attesterà sui 1.578 euro. E se la Regione entro il 30 giugno non riuscirà a scongiurare lincremento dellaliquota Irpef all1,4 per cento, dal giugno 2007 i lavoratori dipendenti dovranno versare maggiori importi per 88 euro pro capite, contro i 13 del Molise, i 58 dellAbruzzo, i 70 della Campania e i 60 della Sicilia. Tutto dipenderà dai prossimi incontri romani. Oggi si terrà quello tecnico fra dirigenti regionali e funzionari ministeriali e ieri la giunta è stata impegnata tutto il giorno a integrare il piano di rientro bocciato un paio di settimane fa. Di qui lapprovazione di tre delibere che, per un totale di 252 milioni, concentrano tutte le risorse sul risanamento dei 244 milioni del 2005, lasciando scoperti i 317 del 2004. È stato raschiato il fondo del barile, imponendo un abbattimento della spesa del 5 per cento a tutti gli assessorati e decidendo la vendita sia del Costarainera della Asl imperiese (13 milioni), che pure lassessore alla Sanità Claudio Montaldo aveva escluso, sia dellex ospedale psichiatrico di Quarto (16 milioni). Gli altri immobili sono lex ospedale psichiatrico di Pratozanino a Cogoleto, il complesso Liberti Poli a Castelletto, Villa San Giorgio ad Albaro, un intero edificio in corso Gastaldi, lex ospedale di Camogli e Villa Ollandini a Sarzana.
Così: 100 milioni verranno dalla manovra fiscale già varata nel novembre scorso, 120, contro i 65 prospettati due mesi fa, verranno dalla dismissione del patrimonio, e sarà Arte a fare da garante stipulando contratti di acquisto con le Asl. Altri 19 milioni erano già stati stanziati con lassestamento di bilancio dellanno scorso, 20 verranno dal taglio alla spesa corrente: lassessore al Bilancio Giovanni Battista Pittaluga ha imposto a tutti gli assessorati di risparmiare sulle loro voci, attirandosi non pochi mugugni. «Il ripiano è quello impostato dalla Regione in modo autonomo nel novembre scorso - spiega Montaldo -. Ma bisogna varare anche una manovra strutturale, riorganizzare la spesa farmaceutica e gli acquisti e tenere sotto controllo i costi del personale».
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