La sanità lombarda ha fatto il miracolo di curare anche i conti

Il rosso in bilancio non sa nemmeno cos’è. La Regione Lombardia, alla voce sanità, ha i conti in ordine. Da anni. E registra un segno positivo di 207 milioni. Una mosca bianca se paragonata all’andazzo delle altre regioni. Proprio così. Se si escludono il Friuli Venezia Giulia e la provincia autonoma di Bolzano, tutte le altre regioni italiane hanno chiuso i bilanci con clamorosi deficit. I record negativi sono detenuti dal Lazio, con un buco pari a un terzo di quello nazionale, la Campania e il Molise. In tutto, il buco sanitario italiano accumulato in sette anni è pari a trenta milioni di euro.
A fare i conti è l’assessore regionale al Bilancio Romano Colozzi che, oltre ad essere il braccio destro di Formigoni per la gestione della contabilità del Pirellone, è anche il rappresentante degli assessori al Bilancio regionali. La storia dei bilanci sanitari delle regioni italiane viene ripercorsa, numero per numero, anno per anno, in otto tabelle pubblicate sul sito web di Colozzi, Il revisore. «I numeri non mentono - si legge nella presentazione -. Abbiamo analizzato le dinamiche di crescita del fondo sanitario in termini assoluti e pro capite, l’evolversi della spesa reale e dei disavanzi accumulati». E risulta che la Lombardia, pur avendo ricevuto risorse inferiori rispetto alla media italiana, ha chiuso i conti con il segno più.

E non ha mai avuto bisogno degli aiutini del governo per andare in pareggio.
A spiegare i segreti della buona sanità è anche l’assessore regionale Luciano Bresciani che racconta di bandi comuni per risparmiare sulle spese dei farmaci, di tempi nel pagamento dei fornitori.

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