Sanità Regione «sotto assedio» dei dipendenti dell’ospedale di Recco

Consiglio regionale «assediato» - ma in maniera composta e civile - da dipendenti e pazienti dell’ospedale di Recco, convenuti in massa, ieri mattina, davanti all’aula dell’assemblea legislativa della Liguria per l’estremo tentativo di scongiurare la chiusura del nosocomio. A quel punto il presidente Rosario Monteleone ha deciso la sospensione dei lavori per consentire un incontro dei capigruppo con i rappresentanti di chi manifestava all’esterno. Con l’occasione, comunque, l’assessore Claudio Montaldo ha confermato che «l’ospedale di Recco diventerà un’importante casa della salute e un centro riabilitativo all’avanguardia. Dalla notte in cui è stato chiuso l’ospedale, è attiva 24 ore su 24 l’auto medica del 118 attraverso cui abbiamo dato una risposta al territorio. Si supera un ospedale che non aveva più ragione di essere - ha concluso Montaldo - dopo l’apertura di Rapallo che, a pochi chilometri di distanza, mette a disposizione le attività di medicina richieste dal territorio».

Opposto il parere del Pdl regionale: «È il momento peggiore per dismettere l’ospedale - insistono il capogruppo Matteo Rosso e i consiglieri Gino Garibaldi, Raffaella Della Bianca, Roberto Bagnasco e Franco Rocca-soprattutto in considerazione della grave situazione che stanno vivendo gli ospedali genovesi. La decisione di chiudere Medicina e Pronto Soccorso di Recco significa creare un ulteriore intasamento negli altri nosocomi con altri pesanti disagi per i pazienti del Golfo Paradiso».

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