Sanità: una Tac all’avanguardia ma la Regione non la sfrutta

Sanità: una Tac all’avanguardia ma la Regione non la sfrutta

Una tac ad alta tecnologia per controllare tutti gli organi ed esplorare anche l’universo cuore. Un nuovo mammografo digitale all’avanguardia per prevenire tumori e curare la donna e due risonanze magnetiche ad alta intensità di campo, con elevata capacità di dettaglio nell’immagine. Sono queste le punte di diamante della Biomedical di Prà, il centro di diagnostica per immagini che vanta strumenti di qualità in termini di prevenzione, oltre a un laboratorio con annesso day-hospital, day-surgery e one-surgery, terapia fisica, riabilitazione e prestazioni specialistiche. La struttura di via Prà 1/b – convenzionata e accreditata con il sistema sanitario nazionale – punta così a nuove tecnologie basate sulla riduzione delle radiazioni somministrate, esplorando volumi sempre più estesi del corpo e in termini sempre più brevi. «La nuova tac, arrivata a gennaio è un macchinario di ultimissima generazione, unico nel panorama ligure – spiega Mauro Oddone direttore della radiologia della Biomedical -. Una tac a 64 strati, capace di eseguire scansioni veloci, rendendo utilizzabile l’applicazione di tale metodica nella diagnosi delle malattie coronariche. L’esame si esegue soprattutto per escludere la presenza di una malattia delle coronarie in pazienti in cui altri esami non invasivi hanno dato risultati dubbi. Questo significa studio del cuore non solo morfologico ma anche dinamico, riducendo le radiazioni da un trenta a un 70 per cento. Parliamo di un macchinario che consente una tecnica in gran voga oggi, ossia lo studio delle coronarie senza fare angiografia». La nuova tac ha inoltre il pregio di individuare noduli polmonari di piccolissime dimensioni, a partire da cinque millimetri e di ricercare polipi del colon senza dover ricorrere alla colonscopia: «noi possiamo farla in modo virtuale – aggiunge Oddone -. Il computer naviga all’interno del colon alla ricerca di polipi di piccolissime dimensioni, a partire dagli 8 millimetri attraverso un software tridimensionale». Oddone, arrivato direttamente dall’ospedale Gaslini, non manca inoltre di ribadire l’attenzione riservata alla diagnostica pediatrica, oltre che per gli adulti. Dunque la parola chiave resta la prevenzione dei tumori e lo studio di eventuali anomalie coronariche. «Ma Biomedical non è soltanto questa – aggiunge soddisfatto l’amministratore unico Giuseppe Montobbio -. Per sviluppare il settore della senologia abbiamo acquistato anche un mammografo digitale che permetterà analisi specifiche e precise. Senza dimenticare le due risonanze magnetiche ad alta intensità di campo, macchine ossia dall’elevata qualità delle immagini, le cinque macchine per l’ecografia e la moc». Sdoppiandosi in prestazioni pubbliche e private, la Biomedical con sede anche a Pegli (via Teodoro di Monferrato II, 58r) e a Sestri Ponente (vico Erminio 1-3-3-5) dove esistono due punti prelievi e poliambulatori specialistici, continua a investire in nuove tecnologie in regime soprattutto convenzionato. Ma è proprio nell’ambito delle prestazioni convenzionate che arriva il grido dell’amministratore unico: «Siamo qui e vorremmo collaborare. La Biomedical, con il blocco operativo chirurgico, la diagnostica in generale e la terapia fisica lavora al 35 per cento della sua complessità nell’ambito del sistema pubblico. Opera da noi personale altamente qualificato, parliamo di 74 persone, 44 dipendenti e il resto sono professionisti. Complessivamente registriamo 400mila prestazioni, soltanto 17mila sono di diagnostica per immagine. Potremmo fare molto di più, ma l’apparato burocratico amministrativo impedisce di raggiungere obiettivi diversi. Quello che chiedo è che aumentino le prestazioni convenzionate, per sopperire adeguatamente alla domanda convenzionata. Vorremmo raggiungere almeno il 60% delle nostre potenzialità, garantendo efficienza e seguire nel tempo la tecnologia, a tutto vantaggio del paziente».

Il monito lanciato da Montobbio mira inoltre a richiamare l’attenzione sul problema della fuga in altre regioni: «a livello locale ci sono competenze, efficienza e professionisti di alto livello che uniti alla volontà di chi investe, possono tranquillamente garantire professionalità e continuità evitando così l’inutile esodo che colpisce la nostra regione. Ma c’è bisogno di collaborazione e soprattutto di ascolto».

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