Roma - Tremonti contro Vendola: no al piano pugliese di rientro sulla sanità. Con il governatore che replica: "E' un atto di sabotaggio". "Noi non vogliamo che la Puglia diventi una nuova Grecia. Credo che ieri il messaggio sia arrivato, forte e chiaro. Noi non accetteremo lo sviluppo di una politica di quel tipo". Giulio Tremonti sottolinea con forza, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, che "non sarà consentito da questo governo, da nessuno, perché non è accettabile, una deriva di legislazione regionale con caratteri non coerenti con i nostri mezzi finanziaria, con i nostri impegni.
No al piano Vendola Tremonti si richiama al comunicato di ieri per ricordare che "ieri abbiamo avuto uno scambio di idee e di documenti con la presidenza della Regione Puglia. Alla fine, la giornata si è chiusa con un comunicato del governo che riaprirà i termini per il trasferimento dei fondi pubblici europei a condizione - sottolinea - del riallineamento della legislazione regionale a quella nazionale". Tremonti, al termine del Consiglio dei ministri, spiega che "questo significa una cosa molto semplice" cioè l’allarme Grecia e l’altolà a Vendola: "Non credo che la Puglia sia il luogo per esperimenti rivoluzionari. Non accettermo lo sviluppo di una politica di quel tipo".
Vendola: "Atto di sabotaggio" "Un sabotaggio politico, economico e sociale nei confronti della Puglia" è quello fatto oggi dal ministro dell’Economia secondo il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola: "Paragonare la Puglia alla Grecia - ha detto - significa dare, da parte di un ministro dell’Economia, indicazioni alle agenzie di rating e dare così un colpo mortale alla Puglia". Vendola, lo ha detto in un incontro con i giornalisti convocato a proposito della decisione del ministro Tremonti di non firmare ieri, così come era invece previsto, il piano di rientro della Puglia dal deficit sanitario.
"Intervenga Napolitano" Poi Vendola, ha annunciato che chiederà l’intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per riportare il corretto equilibrio tra poteri, regionale e dello Stato, portandolo a conoscenza di quanto accaduto a proposito del piano di rientro e della mancata firma del ministro Tremonti. "Perché il presidente - ha spiegato Vendola - possa fare una valutazione di tutti i passi che consentano il ripristino dei normali rapporti tra poteri dello Stato. Siccome quello che è accaduto è un atto gravissimo, senza precedenti, chiediamo intanto - ha aggiunto il presidente - di poter condividere la conoscenza di tutti i passaggi, delle carte, dei documenti e poi chiediamo che ci sia un difensore per gli interessi di 4milioni e 200mila persone perché - ha concluso - non è giusto combattere una sola persona, cioè Nichi Vendola, strangolando 4 milioni e 200mila persone".
Tremonti-Fitto: "Sabotatore è lui" "Noi chiediamo solo di poter fare sul serio partendo dai numeri. Se il presidente Vendola si sottrae alla logica dei numeri preferendo una logica... greca, il sabotatore è lui. Di se stesso e della sua Regione". Così, in una nota congiunta, il ministro dell’Economia Tremonti e quello dei Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto replicano al presidente della Regione Puglia. "Il presidente Vendola - proseguono i due ministri - sembra dimenticare che nell'ultimo anno su molte questioni il governo ha dimostrato grande disponibilità nei confronti della sua Regione. In particolare, sulla firma del piano di rRientro, abbiamo concesso una prima proroga con la Finanziaria 2010 e abbiamo comunicato ieri sera anche al presidente Vendola, che se la Regione sarà in grado di garantire l’equilibrio finanziario della gestione e il rispetto delle altre condizioni previste dalla legge, siamo disposti a riaprire i termini per la firma del piano. Noi chiediamo solo di poter fare sul serio partendo dai numeri".
Commissario in Calabria Un commissario straordinario alla sanità per la Regione Calabria. L’annuncio è stato dato dal ministro dell’Economi. Il commissario sarà affiancato dalla guardia di finanza. Il tutto, ha sottolineato il numero uno di Via XX Settembre, per sancire "il ritorno dello Stato". Secondo Tremonti "la Calabria ha un sistema di sanità piuttosto complesso, non ha contabilità sulla sanità ma la ha di tipo omerico, narrativo, non c’è una base contabile affidabile e quindi non c’è criterio di gestione". Questi i motivi per cui il governo ha preso una decisione del genere. Al commissario spetterà il compito di gestire il settore, mentre alle fiamme gialle quello di "organizzare una struttura amministrativa" in modo da "cominciare un percorso nuovo".
Un percorso non di poco conto: per il ministro del Tesoro infatti occorre "inventariare il debito pregresso, soprattutto gestire da qui in avanti la presenza dello Stato su una funzione fondamentale che è la sanità. Una struttura di questo tipo - ha chiarito Tremonti - darà anche ai cittadini il segno necessario del cambiamento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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