da Milano
Quarta vittoria del settore bancario italiano sul mercato della Serbia. La Repubblica ex jugoslava è Paese chiave nello scacchiere balcanico nel rapporto privilegiato con Roma sta cercando una delle chiavi verso il riavvicinamento al treno europeo dopo lera Milosevic.
A metterla a segno è stato il Sanpaolo Imi, con lacquisto - suggellato ieri dalla cerimonia di firma di un contratto preliminare a Belgrado - dell87,39% di Panonska Banka, istituto di credito serbo di medie dimensioni con sede a Novi Sad. Un affare da 122 milioni definito nel giro di quindici giorni da quando il governo serbo aveva detto di considerare il gruppo torinese come miglior offerente nellambito dellasta di privatizzazione.
Unoperazione che per listituto di Piazza San Carlo significa una vittoria nella sfida con gli altri pretendenti (greci, polacchi e ungheresi, oltre a Unicredit-Hvb). E soprattutto lacquisizione di una banca con oltre 10mila imprese clienti e 115mila utenti retail, forte di una rete di 65 sportelli con oltre 600 dipendenti (154 milioni gli asset complessivi). Prevista da parte di Torino anche unofferta pubblica sulle quote di minoranza. Si tratta del quarto investimento diretto italiano nel mondo bancario serbo da un anno a questa parte.
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