Massimo Restelli
da Milano
Un premio del 30-35% rispetto al concambio concordato dai vertici di Banca Intesa e Sanpaolo: malgrado sabato scorso i due consigli di amministrazione si siano espressi con verdetti «unanimi», il Santander studia a quali condizioni concedere il proprio via libera definitivo alla nascita del nuovo campione del credito italiano. Al momento si tratta di indiscrezioni ma nel quartier generale di Madrid lo scontento è palpabile, al punto che ieri il presidente Emilio Botin ha messo per iscritto quella «linea del dissenso» già fatta verbalizzare nel corso del board di Piazza San Carlo. Convinzione del Santander è che, malgrado lunione con Intesa sia «la migliore possibile», gli accordi raggiunti tra Enrico Salza e Giovanni Bazoli (rispettivamente presidenti del gruppo torinese e di quello milanese) non riflettano «adeguatamente» il valore del Sanpaolo. Il rapporto di forza del matrimonio (1 azione Sanpaolo contro 3,115 titoli Intesa) non si discosta molto dalle medie di Borsa, ma Madrid è pronta a dare battaglia. Visto che, secondo quanto risulta al Giornale, Intesa avrebbe sostanzialmente trascurato limpatto del piano industriale elaborato dal direttore generale Pietro Modiano che nellarco dei prossimi 18 mesi farebbe appunto lievitare del 30-35% il valore dellistituto. In sostanza i soci torinesi sarebbero stati penalizzati: una tesi questultima che ha acceso un dibattito anche allinterno della Compagnia di Sanpaolo e che promette di essere al centro del comitato di gestione in agenda lunedì. Con una eco che difficilmente potrà essere trascurata da Salza (che ieri ha incontrato i principali dirigenti) visto anche limplicito invito depositato in tal senso dallIfil che pur approvando loperazione ha detto di voler attendere la due diligence.
Da abili negoziatori gli spagnoli, che non sembrano al momento interessati a valutare alcuna contropartita in termini di asset, hanno detto che decideranno «a tempo debito» ma accontentarli almeno parzialmente significherebbe ritoccare lintera governance del gruppo che affida in pectore allad di Intesa, Corrado Passera, la gestione operativa. Nei giorni scorsi si era parlato di un possibile trasferimento a Madrid di Fideuram, la rete di promotori finanziari controllata dalla Eurizon di Mario Greco che sembra destinata a integrarsi con Intesa Vita (la joint venture nella bancassurance tra Ca de Sass e Generali).
Sulla fusione pendono però i possibili rilievi dellAntitrust che insieme a Bankitalia sarà chiamato ad approvare lintero progetto che porterà alla creazione di San-Intesa (nato sotto il nome in codice di «Zodiaco»). Oggi le linee guida dovrebbero, invece, essere esposte alla Consob di Lamberto Cardia, insieme a tempistica e tecnicalità con cui saranno superate le difficoltà sia sul fronte Eurizon sia su quello delle sovrapposizioni territoriali. Gli sportelli in eccesso (fino a 600 la stima) fanno parte dei desideri espressi dal Crédit Agricole, principale socio di Intesa, come «contropartita» per sbloccare un assenso allintegrazione che al momento resta «condizionato». Vista la lunga collaborazione con Bazoli ai francesi potrebbe essere concessa una «prelazione morale» ma il presidente René Carron vorrebbe certezze anche sul fronte del risparmio gestito presidiato da Caam.
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