Sant’Agata Feltria diventa «Comune» della Provincia

La designazione «onoraria» attribuita dall’amministrazione di Palazzo Spinola al paese marchigiano che vanta forti legami storici e culturali con Genova

Sant’Agata Feltria diventa  «Comune» della Provincia

Dopo Carloforte, Calasetta e Voltaggio, anche Sant'Agata Feltria, uno dei centri più caratteristici del Monfeltro, situato tra le valli dei fiumi Savio e Marecchia, al confine fra Marche e Romagna, diventerà «Comune onorario» della Provincia di Genova in virtù - è detto nella motivazione del provvedimento appena assunto dall’amministrazione di Palazzo Spinola - dei legami storici, culturali ed economici con il territorio e la popolazione genovese.
Accogliendo pertanto la richiesta formalizzata in un’apposita deliberazione del consiglio comunale nell'aprile scorso, la giunta provinciale ha proposto al proprio consiglio di riconoscere la condizione di «Comune onorario» a Sant'Agata Feltria che diventerà così il 71° Comune della Provincia.
La procedura prevista dallo statuto dell’amministrazione provinciale prevede, in particolare, che l'appartenenza onoraria venga ufficializzata mediante la consegna in forma solenne di una pergamena e di una targa in ardesia, la pietra tipica del territorio, con lo stemma in filigrana della Provincia di Genova.
Il «nuovo» Comune genovese è una piccola gemma del paesaggio italiano: Sant'Agata Feltria con la sua Rocca Fregoso in posizione dominante, il teatro Angelo Mariani ricco d'arte, i suggestivi conventi e una estesa corona boschiva viene giustamente considerato un punto di attrazione del paesaggio della Provincia di Pesaro e Urbino.
Nelle quattro domeniche del mese di ottobre è anche sede della Fiera nazionale del tartufo, uno dei prodotti più tipici e preziosi del suo territorio.
La richiesta formulata a suo tempo dal Comune di Sant’Agata Feltria trova fondamento nei legami storico-culturali che hanno unito Sant’Agata a Genova fin dal XV secolo quando il santagatese Ranieri De Maschi venne inviato nell’attuale capoluogo della Liguria presso Pietro da Campofregoso (doge dal 1450 al 1458 e nel 1541), e nominato Vicario generale del doge.
Ma i legami storici con Genova e i genovesi non si fermano qui: nel 1470 il Duca di Urbino Federico da Montefeltro concesse in sposa la figlia Gentile ad Agostino Fregoso, figlio del doge genovese Ludovico, assegnandole in dote la contea di Sant'Agata Feltria. Da tale matrimonio nacque Ottaviano che arriverà a Genova nel 1513 dove sarà eletto Doge. Ottaviano resterà in carica fino al novembre 1515, diventando poi Vicario del re di Francia fino al 1522.
Il periodo di governo dei Fregoso a Sant'Agata Feltria durerà sino al 1660 e lascerà un buon ricordo nella memoria dei santagatesi e nelle opere: il Palazzo Fregoso, detto della Ragione, che oggi ospita il Municipio ed è sede del governo, il Teatro, la bellissima Rocca e altre residenze nobiliari.
Accanto a queste ragioni, prettamente storiche, non vanno dimenticate quelle più specificatamente culturali che legano la comunità santagatese a quella genovese. Infatti - hanno fatto risaltare i promotori dell’iniziativa - un altro capitolo importante è quello che si apre due secoli dopo con il grande direttore d'orchestra Angelo Mariani, cui è intitolato il locale teatro, che parte da Sant'Agata Feltria per dirigere il Carlo Felice di Genova per diversi anni a partire dal 1854.
Sant’Agata Feltria è dunque «poesia e storia», storia che rimane ancora oggi viva nella mente degli abitanti di questo «piccolo, incantevole borgo medioevale immerso in una natura incontaminata».

Basti pensare a Rocca Fregoso e alle vicende connesse dei Malatesta, dei Montefeltro e dei Fregoso o al Teatro Angelo Mariani, che toccò l’apogeo negli anni Venti quando ospitò l'orchestra della Scala di Milano con la presentazione del Rigoletto di Verdi, mentre nel 1992 Vittorio Gassman vi recitò la Divina Commedia ripresa dalla Rai.

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