Ma il SantAnna sospende le prenotazioni
23 Settembre 2005 - 00:00Venticinque i trattamenti fatti finora, ma da lunedì la lista dattesa sarà bloccata
da Roma
Al SantAnna di Torino la sperimentazione della pillola abortiva non si ferma. Ma da lunedì prossimo verranno bloccate le prenotazioni per il trattamento con la RU486. Le donne già in lista dattesa dunque potranno abortire per via farmacologica, le altre dovranno ricorrere allinterruzione di gravidanza chirurgica. Oppure andare allestero.
«Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione dal ministero e quindi per ora andremo avanti», spiega Silvio Viale, il ginecologo promotore della sperimentazione. Lordinanza di sospensione emessa dal ministro della Salute, Francesco Storace, non è stata trasmessa allospedale e comunque non è ancora apparsa sulla Gazzetta Ufficiale. Dunque in questa fase di transizione i medici responsabili della sperimentazione vanno avanti e ieri hanno effettuato altri cinque aborti farmacologici.
«Fino ad ora gli interventi con la pillola abortiva sono stati venticinque - puntualizza Viale -. E oltretutto hanno consentito alla Regione un risparmio di 20.000 euro, cosa minima ma significativa».
Soltanto quando i medici responsabili per la sperimentazione avranno lordinanza in mano, spiegano dal SantAnna, potranno decidere il da farsi. «Qualora le motivazioni contenute riguardassero soltanto indicazioni tecniche o formali, tali da permetterci un adeguamento veloce potremmo anche rivedere subito la decisione sulle prenotazioni», spiegano sia il direttore generale, Gianluca Boveri, sia quello sanitario dellospedale, Vito Plastino. Entrambi confermano che chi aveva già in calendario laborto con la RU486 non sarà rimandato indietro «anche se il trattamento non è ancora stato iniziato».
Ma le critiche più dure alliniziativa di Storace arrivano dal congresso nazionale della Società italiana di ginecologia. Da qui Franco Mascherpa, laltro medico cui è affidata la sperimentazione al SantAnna, dal palco del Congresso lancia pesanti accuse al ministro.
«Storace ha detto una bugia nellaffermare che una donna che partecipava alla sperimentazione ha corso dei pericoli per la salute o per la vita - dice Mascherpa -. Il ministro non è informato: nessuna donna ha mai corso pericoli per la sua salute». Mascherpa si dice sorpreso perché per la prima volta in Italia si sospende una sperimentazione che «tentava di dare strumenti nuovi ai ginecologi italiani nellinteresse della donna».
Mascherpa stigmatizza infine le dichiarazioni di Ignazio La Russa che aveva definito la RU486 una «mammana tecnologica». «I ginecologi si sentono offesi da simili dichiarazioni - replica -.