Santa Cecilia punta su Brahms e Rossini

Con il giusto anticipo l’Accademia di Santa Cecilia ha annunciato le sue prossime stagioni. Quella sinfonica, che si inaugura il 13 ottobre con lo Stabat Mater di Rossini; e quella cameristica, inaugurazione il 12 ottobre, con le «cantate italiane» di Haendel, affidate all’ensemble «La Risonanza». Poi una pausa per dare spazio alla Festa internazionale del Cinema (dove comunque ci sarà un concerto con Morricone). Musica per Roma risarcirà l’Accademia per la settimana saltata, per la quale i contratti con gli artisti erano stati firmati da tempo.
Come si dice solitamente, quando si scorrono gli appuntamenti di una stagione musicale, «fili rossi» si notano anche in quella ceciliana, individuabili principalmente in autori d’elezione: Rossini, innanzitutto, che torna, a fine novembre, con il Guillaume Tell, in lingua originale francese e nella versione integrale, diretto ancora da Pappano. Ma quest’anno ci sarà anche molto Brahms. Pappano dirigerà le Sinfonie ma anche i Concerti per pianoforte, con Maurizio Pollini - al loro primo incontro in concerto - e ci sarà anche Haendel, per il cui studio finalizzato all’esecuzione integrale della sua musica italiana, s’è costituito un Comitato, di cui Santa Cecilia è la capofila. Pollini avrà poi, in gennaio, un suo «progetto», che gestirà anche come ideatore oltre che come interprete, centrato come spesso usa, sulla musica contemporanea. Daniele Gatti porterà a santa Cecilia il Parsifal di Wagner, in versione da concerto naturalmente.
L’orchestra festeggerà, all’inizio del 2008, i suoi primi cento anni di vita, e Pappano riproporrà il programma del concerto inaugurale, diretto all’Augusteo da Giuseppe Martucci, cento anni fa (con lo stesso programma farà poi una tournée in Italia).
Marta Argerich, con Temirlkanov, per la stagione sinfonica, interpreterà i Concerti n.1 di Prokofiev e Sciostakovic. Torneranno anche quest’anno, come al solito, alcune grandi bacchette: Pretre, il già citato Temirkanov, Colon, Tate, Dutoit, Fruhbeck, De Burgos; poi Dudamel, Jurowski e Kazushi Ono; mentre una assoluta novità è l’arrivo del cinese Tan Dun, che si conosce come compositore esplosivo, pochissimo come direttore, con un programma colmo di sorprese. Molti i solisti presenti in ambo le stagioni: da Zimerman a Uchida, da Shaham a Lonquich, da Radu Lupu a Lang Lang, a Krilov a Kavakos. Torneranno a Roma, dopo una lunga assenza, anche alcune dive del canto, Violeta Urmana, Edita Gruberova e Natalie Dessay.

In settembre, il festival Beethoven con tutte le sinfonie, dirette da Pretre, Masur e Janowski, mentre per la stagione estiva, annunciata prossimamente, si dovrà fare a meno dell’Orchestra, impegnata ancora in tournée all’estero.
Info. 06-8082058.

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