Lappello lanciato dalla Fondazione Santa Lucia sul taglio di 25 milioni di euro che mette a rischio la sopravvivenza dellIrccs ha sollevato una marea di reazioni. Tanto che ieri lassessore regionale alla Sanità Battaglia si è affrettato a precisare che «la Regione Lazio non considera lIstituto Santa Lucia come una casa di cura privata, ma come un importante istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, centro di riferimento a livello nazionale per la riabilitazione». Nella sua nota, però, Battaglia non dà alcuna garanzia sul mancato riconoscimento dei rimborsi per il triennio 2005-07, limitandosi a precisare che per lanno in corso, «come per le altre strutture riabilitative che effettuano prestazioni di alta intensità e complessità, lAgenzia di sanità pubblica sta effettuando la necessaria valutazione del peso delle prestazioni erogate che consentirà entro la prossima settimana di riconoscere allIstituto la quota integrativa di finanziamenti».
Immediata la replica della direzione dellIrccs che conferma che «la Regione Lazio ha sinora omesso di stipulare gli accordi di remunerazione individuali per gli anni 2005 e 2006, mentre per il 2007 non è definita, allo stato attuale, una differenziazione delle tariffe rispetto a una casa di cura privata. Da qui unillegittima decurtazione di circa 25 milioni di euro nei rimborsi spettanti alla Santa Lucia per il triennio 2005-2006-2007: uno squilibrio finanziario che mette a serio rischio la struttura e le attività dellospedale, comprese quelle di ricerca scientifica. Al termine dellaudizione di martedì la Fondazione ha ricevuto il sostegno unanime dei consiglieri di maggioranza e di opposizione che fanno parte della commissione Sanità, nonché del presidente del Consiglio regionale, Guido Milana». «Prendiamo atto con soddisfazione del sostegno che ci è stato espresso da tutte le forze politiche ma quanto affermato dallassessore Battaglia non ci rassicura affatto - commenta Luigi Amadio, direttore generale della Fondazione - perché le sue dichiarazioni fanno chiaramente capire come sia nelle intenzioni della Regione non regolarizzare quantomeno la posizione per il biennio 2005-2006, così come di continuare a equiparare il nostro Istituto ad una casa di cura privata anziché a un ospedale pubblico, secondo quanto dettato dalla normativa vigente e ribadito dal Consiglio di Stato. Pertanto, la direzione della Fondazione chiede allassessore Battaglia di pronunciarsi chiaramente su questi aspetti sostanziali finora lasciati senza riscontri concreti».
Sulla questione il senatore Domenico Gramazio (An) ha presentato uninterrogazione a risposta scritta al ministro della Salute per «sapere quali iniziative intende prendere il ministro Livia Turco nei riguardi della Regione Lazio che con il suo atteggiamento discriminatorio mette in grave pericolo la funzionalità dellistituto nellambito del Servizio sanitario nazionale».
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