Santa Margherita cerca i buchi neri nella rete fognaria

A Parigi ci hanno fatto un museo con centomila visitatori ogni anno. A Santa Margherita, per il momento, si accontentano di sistemarle: la «Perla del Tigullio» avrà la mappa completa della propria rete fognaria, estesa per più di 47 chilometri. Divieti di balneazione come quelli dell’estate scorsa nello spazio acqueo antistante la spiaggia di Ghiaia, potrebbero diventare uno sbiadito ricordo. Il «Progetto conoscenza», messo in atto da Mediterranea delle Acque, in collaborazione con il comune di Santa e Idrotigullio, sarà completo a fine febbraio. Ma intanto emergono alcune criticità, da correggere quanto prima. La task force all’opera ha constatato che in alcune zone, distanti dal centro cittadino, le reti bianche si interrompono improvvisamente e finiscono all'interno delle reti nere che non sono dimensionate per poter smaltire la portata che arriva durante le piogge; in via Gramsci, invece, sono state trovati collettori che si innestano in maniera non corretta tra loro, creando un vero e proprio tappo. L'analisi dei rivi, il Magistrato e il San Siro, ha evidenziato la presenza di sfiori. «È un lavoro di grande precisione che mai era stato svolto e dal quale stanno emergendo alcune anomalie», afferma il sindaco Roberto De Marchi.

L'origine dei problemi, secondo il primo cittadino, è da attribuire ai torrenti: «Ma non escludiamo che l'inquinamento arrivi dall'esterno per via delle correnti - ipotizza De Marchi -. Ecco perché auspichiamo che anche i comuni limitrofi si dotino di un depuratore, altrimenti i nostri sforzi risultano vani».

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